In Evidenza

Djokovic per eguagliare Court, Medvedev per fare ancora il guastafeste: due anni dopo, a New York si riscrive la storia

Novak Djokovic
Novak Djokovic - Foto Ray Giubilo

Due anni dopo, sempre sull’Arthur Ashe Stadium, è ancora Djokovic contro Medvedev. Cosa accomuna le due partite? La certezza di scrivere la storia. Nel 2021 Medvedev si frappose tra Nole e uno storico Grande Slam, mentre stavolta proverà a negarli la possibilità di raggiungere Margaret Court a quota 24 slam per diventare il più vincente di sempre. Se da un lato non mancano le similitudini con il match di due anni fa, dall’altro è vero che molte cose sono cambiate. Ciò su cui non ci sono dubbi è che non ci poteva essere finale migliore a Flushing Meadows, che stasera dalle ore 22 avrà gli occhi di tutto il mondo puntati addosso.

Uno dei protagonisti, come da pronostico, sarà Novak Djokovic, che è approdato in finale con una facilità disarmante e nonostante l’età continua a battere record su record. Il tabellone l’ha sicuramente aiutato visto che l’unico top 10 affrontato è stato Taylor Fritz nei quarti e, anche la semifinale contro l’astro nascente Ben Shelton, per quanto ostica potesse essere, in realtà non ha presentato particolari insidie. Nole però ha sempre risposto presente e, ad eccezione dei primi due set contro Djere, è sempre stato in controllo, avendo in mano il pallino del gioco e muovendo l’avversario a suo piacimento. Ma è inevitabile che sia una sorpresa fino a un certo punto visto che stiamo pur sempre parlando di un giocatore che ha vinto 23 slam e che a New York ha raggiunto la sua decima finale.

Chi invece non ci si aspettava nell’atto conclusivo, non tanto per il suo valore quanto perché dal suo lato di tabellone c’era Alcaraz, è Daniil Medvedev. Il russo, campione nel 2021, ha messo da parte le difficoltà accusate nei turni precedenti ed ha disputato la partita perfetta contro il campione uscente, imponendosi contro pronostico in 4 set. Un successo che ridimensiona per certi versi il suo status, specialmente in ottica di una finale contro Djokovic, che ha già dimostrato di saper battere, peraltro quando la posta in palio era ben più alta. Ciò che conta, però, è che Medvedev ha ribadito di non voler fare da spettatore a un dualismo Djokovic-Alcaraz, bensì vuole ricoprire il ruolo da protagonista e impensierire entrambi anche (se non soprattutto) nei tornei che contano.

Secondo i bookmakers, a partire favorito sarà Djokovic e curiosamente le quote sono identiche rispetto a quelle della finale del 2021 (1.40 contro 3.00). Stavolta però le cose sono diverse per entrambi: il serbo non ha la pressione di dover completare il Grande Slam (raggiungere Court significa molto, ma ci sarebbero altre occasioni) e non ha speso troppe energie nei turni precedenti, come invece aveva fatto due anni fa, perdendo addirittura sei set per arrivare in finale. Può sorridere anche Medvedev, che non ha la pressione di doversi sbloccare a livello slam – per quanto a livello emotivo il russo non sembra avere problemi del genere – ma soprattutto è reduce da un exploit che nessuno ci si aspettava e che non è lontanamente paragonabile a quello del 2021. Due anni fa sconfisse Van de Zandschulp e Auger-Aliassime per arrivare in finale, mentre quest’anno ha vinto due match tosti contro Rublev (in cui il caldo ha influito significativamente) e Alcaraz.

Per quanto riguarda i precedenti, Djokovic è avanti 9-5, mentre rimpicciolendo il campo agli slam conduce 2-1. Prendendo in esame solo il 2023, tuttavia, il bilancio è di 1-1 (successo di Nole ad Adelaide, successo di Medvedev a Dubai). Match che si prospetta dunque equilibrato e che potrebbe essere deciso dai dettagli. Djokovic dovrà evitare dei passaggi a vuoto come quelli avuti contro Shelton e mantenere un determinato livello di tennis per far sì che il suo avversario sia costantemente sotto pressione. Stesso discorso per Medvedev, che nei match disputati a New York si è distratto un po’ troppo spesso e ha rischiato di compromettere svariati set. Chissà che proprio l’approccio di Shelton non possa aver dato ulteriore fiducia a Daniil. L’americano ha infatti affrontato Nole come un qualsiasi avversario, senza snaturarsi e provando a fare il suo gioco, nel bene e nel male.

Un altro fattore importante potrebbe essere il pubblico, che non è detto si schieri da una parte o dall’altra. Probabilmente vorrà assistere alla storia e dunque propenderà per Nole, tuttavia non è da escludere che prediliga lo spettacolo specialmente se l’atmosfera del match dovesse infiammarsi. Ciò che Djokovic dovrà assolutamente fare, invece, è evitare di rivivere i fantasmi del 2021, quando addirittura scoppiò in lacrime a un cambio campo nel finale. Dovrà perciò scendere in campo concentrato fin da subito ed imporsi anche a livello psicologico. Facile a dirsi, meno a farsi, soprattutto contro un avversario come Medvedev. Appuntamento dunque alle ore 22 per un match che resterà nella storia del tennis comunque vada e che promette spettacolo. Che vinca il migliore!

SportFace