da Parigi, Alessandro Nizegorodcew
Il viaggio in treno, da Roma, è stato lungo ma confortevole. Lavoro, scrivo, leggo, guardo qualche serie tv (ho iniziato ‘The Diplomat’), rispondo a messaggi di lavoro (e non). Il tempo passa e tendenzialmente preferisco il treno all’aereo. Ecco, magari in volo gli animali che bloccano le rotaie per 30 minuti in mezzo alle montagne francesi non ci sono, ma 30 minuti di ritardo sono accettabili. Una mezz’ora abbondante di camminate dalla stazione di Gare de Lyon sino all’appartamento (zona Pantheon) e intorno a mezzanotte e mezzo si va a dormire.
La sveglia stamattina suona presto, verso le 7. Non ho fatto in tempo a fare la spesa, mangerò qualcosa per strada andando al Roland Garros. Compro i biglietti della metro e si parte direzione Roland Garros.
Il primo match ‘azzurro’ (oggi giocano 6 dei 16 italiani impegnati nelle qualificazioni) va in scena sul campo 6. Matteo Gigante affronta il coreano Seong Chan Hong. ‘Giga’ nelle ultime settimane ha avuto problemi al polpaccio e anche al piede; ora sta bene ma qualche preoccupazione c’è. Inizia in maniera convincente sul piano tennistico, spinge e tenta molte palle corte. Deve fare gioco, perché Hong non fa altro che correre (molto) e rimandare di là tutto. Appena il coreano prova a spingere, sbaglia. E quindi non spinge mai. Giga non sfrutta tante chance e si ritrova 2-3 0-40 sul proprio servizio. È il momento chiave del match: rimonta, sale di rendimento, serve una prima volta per il set sul 5-4 ma chiude soltanto 7-5.
ASCOLTA MATTEO GIGANTE
Nel secondo la sensazione è che il break possa arrivare da un momento all’altro. Sul 5-4 altro piccolo brivido con rimonta dal punteggio di 0-30 e si può esultare. Il primo Slam della vita e subito una vittoria. L’abbraccio con il team, e in particolar modo con il suo storico maestro Alessandro Galli è emozionante. Quante ore in campo, per non parlare di sudore, gioie, delusioni, infortuni, che sono passati negli anni sino a oggi. ‘Giga’ è più maturo, consapevole e finalmente, come ci ha raccontato nell’intervista post partita, si diverte a fare il tennista. A seguire quasi tutto il match presente il team Cobolli (Flavio, papà Stefano e Matteo Fago) e Tathiana Garbin.
Mentre Luciano Darderi nulla può contro l’esperto Facundo Bagnis, è il momento di andare a seguire Giulio Zeppieri. ‘Zeppo’ gioca sul campo 10, dove lo scorso anno iniziò, contro Andreas Seppi, la cavalcata verso il main draw. Il primo set contro Nikoloz Basilashvili non è banale: subito sotto di un break, Giulio rimonta e poi piazza il break sul 5-4 sotto lo sguardo attento di Nicola Ceragioli e Max Pinducciu del team Horizon. Nel campo accanto lotta, si innervosisce ma poi vince Andrea Vavassori, che come Zeppo potrebbe aver avuto un ‘deka vu’ prima di entrare in campo. Avversario francese, pubblico (la quantità di gente per questo primo turno di ‘quali’ è incalcolabile) contro,
match difficile. Lo scorso anno ‘Wave’ superò Hoang 6-4 al terzo, mentre stavolta riesce a cavarsela 6-3 7-6 con Droguet (era avanti 6-3 3-2 40-15 prima di complicarsi un po’ la vita). Vittoria importante, soprattutto dopo la sconfitta al Foro Italico con Martinez.
ASCOLTA GIULIO ZEPPIERI
Lorenzo Giustino, che qualche anno fa vinse un match incredibile al primo turno del main draw contro Corentin Moutet, si ritrova a giocare una maratona sui campi del Roland Garros. L’italiano ha parecchie chance nel secondo set, ma nel terzo, dopo un tiebreak per parte, sembra calare tanto dal punto di vista atletico. La sfida sfila via velocemente per Ferreira Silva, che chiude 6-7(6) 7-6(5) 6-1
L’ultimo italiano in gara è Luca Nardi. Il primo set finisce facilmente nelle mani di Tabilo, mentre nel secondo Luchino si accende e cambia marcia. Vince il parziale al tiebreak, ma la superiorità mostrata è evidente. Nel terzo il cileno sembra più stanco, si salva col servizio. Luca nel momento della verità si scompone, commette due gratuiti di rovescio, un doppio fallo e cede la battuta sul 5-5-5 al terzo. Tabilo tiene, d’esperienza, e supera Nardi in oltre due ore e mezzo. A inizio match l’occhio cade sull’angolo di Luca: insieme a Sani e Costantini c’è un volto noto. È Stefano Pescosolido, che seguirà Nardi a settimane in questo 2023.
È il momento di inviare il pezzo al Corriere dello Sport, di leggere l’ennesimo insulto su Instagram da parte di ‘Pindu’ (Max Pinducciu) per il mio cappello dei Miami Dolphins (lui tifa Buffalo Bills) e di tornare verso casa: spesa al supermercato, prima cena di rito al ristorante tailandese sotto all’appartamento e via a montare diari, podcast e tanto altro. Appuntamento a domani!