Zero medaglie, diversi piazzamenti e tanti rimpianti. La seconda domenica delle Olimpiadi di Pechino 2022 non sorride alla delegazione azzurra che rimane ferma nel medagliere con undici medaglie conquistate frutto di due ori, cinque argenti e quattro bronzi. Una giornata con diverse occasioni mancate e qualche impresa che si stava trasformando in medaglia inaspettata. Andiamo a ripercorrere la giornata.
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WIERER, CHE PECCATO – Chiude al sesto posto l’inseguimento Dorothea Wierer. Una gara ben condotta quantomeno per i primi tre giri dove l’azzurra è stata in piena lotta per un’altra medaglia, poi due errori sanguinosi, soprattutto l’ultimo, hanno complicato le cose. Nell’ultimo poligono, un altro errore, la porta al quarto posto e di fatto fuori dalla zona medaglie. Nell’ultimo giro molla la presa e termina sesta. Stravince la norvegese Marte Roieseland mentre un grande spavento per la connazionale Tandrevold, crollata a 500 metri dalla fine mentre era terza e ad un passo dalla medaglia di bronzo.
HOFER COMMOVENTE, MA NON BASTA – Lukas Hofer ha disputato una delle migliori gare in carriera, ma non è bastato. Un venti su venti al poligono straordinario, una rimonta cominciata sin dal primo giro e che ha tenuto con il fiato sospeso tutti gli appassionati. L’azzurro alla fine arriva quarto, non ha mollato di un centimetro neanche nel finale quando il distacco sul russo Latypov era di dieci secondi, ma con un atteggiamento quasi commovente ci ha provato sino alla fine. L’oro va al francese Quentin Fillon Maillet che approfitta dell’harakiri al poligono di Johannes Boe, grande favorito che chiude al quinto posto, e vince in solitaria davanti a Tarjei Boe. “Ho dato il massimo”, ha dichiarato Hofer a fine gara. Ed è stato davvero così.
SIGHEL CADE IN FINALE – Rammarico anche per quanto riguarda la gara dei 500 metri maschilidi short track con Pietro Sighel che riesce a qualificarsi per la finale a cinque ma, ad un giro dalla fine, quando sembrava in rimonta approccia male la curva e scivola via fuori gara chiudendo così al quinto posto. Nella staffetta femminile l’Italia trionfa e chiude al quinto posto totale. “Stavolta non ci hanno potuto squalificare”, il commento ironico di Arianna Fontana.
DE ALIPRANDINI SPRECA L’OCCASIONE DELLA VITA – Bufera di neve, vento e condizioni al limite hanno reso lo slalom gigante maschile un terno al lotto. Ci pensa però lo svizzero Marc Odermatt a vincere una medaglia d’oro semplicemente straordinari. Un mix di potenza, classe, leggiadria e coraggio sono serviti all’elvetico per battere un fantastico Kranjec, autore per distacco della migliore seconda manche. Luca De Aliprandini, sesto dopo la prima manche, si butta via nella seconda parte di gara uscendo dopo le prime porte. Una medaglia sarebbe stata alla portata.
PRIMA VITTORIA PER TEAM RETORNAZ – L’Italia del curling trova la prima vittoria nel round robin. Probabilmente per Retornaz e compagni è ormai troppo tardi in ottica passaggio in semifinale, ma per l’orgoglio sicuramente fa bene. Dopo la quarta sconfitta arrivata nella notte contro la Russia, Mosaner e compagnia giocano bene e riescono a sconfiggere la Svizzera rimanendo sì all’ultimo posto della classifica ma con uno score che dice una vittoria e quattro sconfitte dopo cinque partite giocate.
GLI ALTRI RISULTATI – Niente da fare per l’inseguimento a squadre del pattinaggio di velocità con Davide Ghiotto, Andrea Giovannini, Michele Malfatti e Alessio Trentini che chiudono al settimo posto e mancano l’accesso alla semifinale. Nella staffetta maschile di sci di fondo Federico Pellegrino, Francesco De Fabiani, Giandomenico Salvadori e Davide Graz chiudono all’ottavo posto spegnendosi progressivamente frazione dopo frazione dopo la buona partenza di Federico Pellegrino. Nel monobob femminile Giada Andreutti è quattordicesima dopo le prime due run, domani si disputeranno la terza e ultima manche.