Arrivederci Roma, cantava Renato Rascel. E da stasera lo canta forte anche la Nazionale italiana di Roberto Mancini, qualificata aritmeticamente alla fase finale degli Europei del 2020 grazie al 2-0 inflitto alla Grecia con i gol di Jorginho (rigore) e Bernardeschi. Nella cornice dello stadio che ospiterà quattro partite della competizione continentale, Verratti e compagni mantengono il punteggio pieno in classifica del gruppo J e consentono a Roberto Mancini di scrivere un piccolo capitolo della storia azzurra. La Nazionale trova l’ottava vittoria consecutiva avvicinandosi al primato di Vittorio Pozzo (9) e stacca il pass per una grande manifestazione con tre giornate di anticipo, come non era mai successo. Ventuno punti, punteggio pieno, venti gol fatti e tre subiti a testimonianza di un notevole percorso di crescita guidato da quel Roberto Mancini che ha saputo prendere in mano una Nazionale ferita dal disastro di San Siro contro la Svezia, dandole un’identità di gioco e una personalità sempre più riconoscibile. Il Ct si affida all’esperienza nell’undici titolare, lascia per ora i giovani nelle retrovie senza smettere di convocarli. E si legge in tal senso l’utilizzo della bellissima maglia verde, omaggio per il settore giovanile azzurro sempre più protagonista del futuro.
Pochi i difetti, tante le note positive contro la Grecia. L’Italia fatica nell’approccio di gara e sembra a volte necessitare di un episodio per svoltare il ritmo della gara e imporre il proprio tipo di gioco. Ma i motivi per essere ottimisti sono numerosi: Donnarumma si fa trovare pronto sull’unico tiro in porta pericoloso della Grecia, Bonucci (92 presenze, superato Del Piero) e Acerbi rappresentano una coppia ben assortita che non fa rimpiangere Chiellini e che costringe Romagnoli ad aspettare il proprio turno sullo sfondo. A centrocampo Mancini si aspetta un salto di qualità dal reparto più forte della Nazionale: Barella, Jorginho, Verratti, Sensi, Pellegrini, Zaniolo e Cristante completano una mediana con pochi paragoni al mondo e che lascerà più di un dubbio al Ct quando sarà il momento di fare delle scelte. Luci e ombre per l’attacco: Immobile, Belotti, Insigne e Chiesa non riescono ancora a risultare decisivi nella misura in cui lo sono per i rispettivi club. Mancini li aspetta e intanto si gode il miglior Bernardeschi, al ritorno al gol in azzurro con una magia. Sperando sia la prima di una lunga serie.