Sull’asse Tokyo-Pechino c’è un’Italia che sogna, fa sognare ed emozionare. Ed è l’Italia dello sport, l’Italia del sacrificio, della passione. I sedici giorni olimpici giapponesi sono stati irripetibili: quaranta medaglie, distribuite in ogni giorno possibile della competizione. Ma quella bolla magica non sembra essersi esaurita. Anche a Pechino, infatti, nelle prime quattro giornate sono arrivate sette medaglie (record assoluto della storia italiana ai Giochi Olimpici invernali). Ciò vuol dire che negli ultimi venti giorni olimpici, estivi o invernali che siano, l’Italia almeno una volta al giorno è andata a podio. Un dato eloquente del momento al quale stiamo assistendo.
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Da sabato 24 luglio a martedì 8 febbraio: nel mezzo ci sono oltre sei mesi. Dalla prima medaglia di Tokyo firmata Vito Dell’Aquila nel taekwondo, a quella storica di Stefania Constantini e Amos Mosaner nel doppio misto di curling. Venti giorni che rimarranno nei libri di storia dello sport italiano e non solo: perché il successo di Lamont Marcell Jacobs nei 100 metri piani è qualcosa di incredibile, anche dopo sei mesi. Così come la vittoria nella staffetta 4X100 o la decima medaglia di Arianna Fontana, atleta più medagliata di sempre nello short track e negli sport invernali in Italia, eguagliando Stefania Belmondo. Trionfi inaspettati e storici: come questa cavalcata irripetibile nel doppio misto di curling. Undici partite, undici vittorie, un popolo che si è innamorato di uno sport che conta circa 500 tesserati e che, speriamo, possa avere un trampolino di lancio importante. Anche in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina dove l’Italia è già qualificata, di diritto, in tutte le specialità e in tutti gli sport. Non ha vinto l’oro ma bisogna togliersi il cappello di fronte a Federico Pellegrino che nella sprint di sci di fondo si è arreso solamente al marziano norvegese Klaebo. Come quattro anni fa. Ma questa volta nella volata finale l’azzurro ci è andato davvero vicino, in ogni caso il secondo argento olimpico è la consacrazione totale a livelli altissimi. Le dieci medaglie conquistate quattro anni fa a PyeongChang, quando ancora mancano oltre dieci giorni di gare, sono ad un passo dall’essere raggiunte. Domani è un altro giorno, ma la striscia si può allungare: tocca alla portabandiera Michela Moioli che, nello snowboardcross, difende la medaglia d’oro conquistata quattro anni fa. I venti giorni che hanno cambiato la storia dello sport italiano possono diventare ventuno. Se è un sogno non svegliateci.