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La coppia MM finalmente sposi! Vincenzo Montella è il nuovo allenatore del Milan: dopo gli anni esaltanti alla Fiorentina e una parentesi poco felice alla Sampdoria, è pronto a rilanciare i rossoneri, ma è l’uomo giusto al posto giusto? Lo abbiamo chiesto, in esclusiva per Sportface.it, a Mario Tenerani, firma de “Il Messaggero” e gran conoscitore del lavoro dell’allenatore di origini napoletane.
Una corte lunga due anni, ma Montella vincerà laddove hanno fallito Seedorf, Mihaijlovic, Inzaghi?
“Sì, è l’uomo giusto. Il Milan è un top club che sta attraversando un periodo delicato, ma Montella è bravissimo in tutti gli aspetti gestionali: nella tattica, nel lavoro sul campo, nel riconoscere le potenzialità dei giocatori. Sa come si ricostruisce una squadra. A Firenze ha fatto benissimo: sempre tra i primi, una finale di Coppa Italia, in Europa League uscì con il Siviglia. È un grande allenatore. Posso dire tranquillamente che il Milan ha fatto un gran colpo a prenderlo. D’altra parte se lo seguivano da due anni, un motivo ci sarà”.
A proposito di Fiorentina, cosa successe un anno fa? E cosa è successo con la Sampdoria salvata in extremis?
“Aveva deciso di andar via da Firenze perché riteneva concluso il ciclo e lo comunicò alla proprietà che voleva far valere la clausola per liberarlo, poi si era quasi convinto a restare ma una serie di incomprensioni più con Diego che con Andrea Della Valle portarono a quei giorni convulsi. Ormai è acqua passata. Alla Sampdoria il discorso è diverso: Montella non è adatto a entrare in corsa, ha bisogno del ritiro, di immaginare e costruire il suo “undici”. Va valutato per quanto realizzato alla Fiorentina e al Catania, non alla Sampdoria. È stato il primo in Italia a giocare con tre mezze ali e senza mediani. Alla Viola lo ha potuto fare perché aveva giocatori di spessore, alla Sampdoria era più difficile”.
Montella ha un carattere forte, con la dirigenza andrà d’accordo?
“Sì. È un tecnico elegante e dalla grande personalità, è giovane, non ha ancora vinto da allenatore, ma il curriculum è di tutto rispetto. Quello che ha fatto alla Fiorentina è tanto per una piazza che non ha la potenza delle milanesi o della Juventus”.
In poche parole si merita il Milan. Sul mercato come si muoverà? Chi potrebbe chiedere?
“Un suo pallino è Mati Fernandez. Centrocampista che può giocare da interno o come trequartista. A Firenze lo utilizzò moltissimo perché è bravo a rovesciare il fronte di gioco. Altro nome è Ljajic che ha già avuto alla Fiorentina. Ovviamente non sto dicendo che li prenderà! Gli piacciono giocatori tecnici per far viaggiare la palla, in grado di fare sia la fase difensiva che offensiva, anche se lui ama il gioco propositivo. Vuole che i suoi giocatori abbiano sempre il pallone”.
Si adatterà ai giocatori o si affiderà a un solo modulo?
“Il suo schema preferito è il 4-2-3-1, ma al momento il Milan non ha i giocatori adatti. Studierà la rosa e poi deciderà in base anche alle risorse messe a disposizione per il mercato, ma la sua grande forza è quella di essere molto duttile, è capace di schierare la squadra in diversi modi, con il 4-3-3 o 4-3-2-1, addirittura con il 3-5-2. A Firenze l’ultimo anno usò la difesa a 3 in un assetto offensivo”.
Userà il trequartista? Ad esempio Vazquez alla Ilicic
“Secondo me Vazquez è più forte di Ilicic, potrebbe schierarlo come trequartista dietro a una o due punte. Ripeto è un allenatore camaleontico, sa leggere le partite e cambiare in corsa”.
Beh ma avrà un difetto…
“Lo stimo molto, mi riesce difficile indicarne uno. Qualcuno a Firenze lo accusava di essere algido in panchina, ma è una questione di indole. Non c’è bisogno di essere tarantolati per dar la giusta carica alla squadra. Pensiamo ad Ancelotti. Montella è ambizioso e grintoso, su questo non ci sono dubbi”.
È stato un grande attaccante, va d’accordo con i calciatori di personalità o li soffre?
“Sa come gestire uno spogliatoio e sa come farsi rispettare perché è bravo. Si è confrontato con calciatori del calibro di Pepito Rossi, Gomez, Jovetic. Senza dimenticare che in quei pochi mesi alla Roma fu capace di allenare ragazzi con cui aveva giocato fino a poco prima. Mica facile!”.
Che tipo di attaccante predilige?
“A Firenze giocò anche senza attaccanti di ruolo per non dare punti di riferimento. Comunque gli piacciono quelli intelligenti, con il senso della posizione. Rossi è il suo prototipo ideale, fece 16 gol prima di infortunarsi di nuovo. Poi volle Gomez pensando di cambiare modulo, purtroppo il tedesco ha avuto grosse difficoltà. E poi Jovetic e Ljajic, tutti si ricordano quella Fiorentina”.
Di quanto tempo avrà bisogno per riportare in alto il Milan?
“Da noi a Firenze, partì subito forte. Ora non lo so, ne riparliamo tra qualche mese. Ma sono pronto a scommettere che entrerà sicuramente in Europa e ridarà un gioco spumeggiante al Milan. Per la Champions sono più cauto considerando che la Juventus è di un’altra categoria e il vantaggio di Napoli e Roma. Poi dipende dal mercato. Ma sì, Montella farà bene”.
Sono tanti gli allenatori italiani in Premier, anche Montella punta al campionato inglese?
“È tra i suoi sogni. Studia inglese già da un po’ e arriverà anche lì”.