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Due settimane da sogno per il biathlon femminile. Tanti, tantissimi gli italiani che si stanno sempre più appassionando alle gesta di Dorothea Wierer e Lisa Vittozzi che, insieme a tutta la squadra azzurra, stanno di fatto dominando la scena della Coppa del Mondo. Sei podi in sette gare (se si considera anche la staffetta mista nella quale hanno partecipato entrambe le azzurre), due vittorie nella tappa di Hochfilzen (Dorothea Wierer nella sprint e l’Italia nella staffetta femminile), Wierer leader della classifica generale e Italia in testa nella classifica per nazioni.
SOGNO COPPA DEL MONDO – Inutile girarci intorno: Dorothea Wierer e Lisa Vittozzi in ogni gara che affrontano hanno un solo obiettivo: provare a salire sul podio. Hanno ormai raggiunto uno status e uno spessore tale da partire quasi con i favori del pronostico in ogni format. La più esperta delle due quest’anno sembra avere una fame diversa e gara dopo gara sta acquisendo una fiducia che la sta portando a fare delle prestazioni sugli sci semplicemente eccezionali. Il tutto unito alla precisione e rapidità al poligono, specialità della casa, che hanno portato l’azzurra a Poljuka e Hochfilzen a dominare la scena insieme alla finlandese Kaisa Makarainen. Vittozzi invece sta flirtando con il podio dimostrando di avere la mentalità di chi è pronta ad esplodere da un momento all’altro, la continuità di certo non manca e bisognerà unire tutti i pezzi del puzzle per poter vedere, si spera presto, la sappadina sul gradino più alto di una gara. Individuale, inseguimento, sprint, mass start, staffette: Dorothea e Lisa hanno dimostrato a tutto il mondo che possono lottare per il traguardo più grande.
ITALIA PRIMA NAZIONE – La staffetta femminile ha dimostrato la salute del movimento azzurro: in grande crescita Federica Sanfilippo che ha gestito l’ultima frazione alla perfezione, trovando lo zero al poligono e riuscendo a contenere tutte le emozioni del momento. Alexia Runggaldier invece deve ritrovare lo smalto soprattutto al poligono, suo punto di forza e nonostante la scelta di metterla in seconda frazione con Vittozzi al lancio alla fine l’Italia ha comunque portato a casa la vittoria e ha preso la prima posizione nella classifica per nazioni con 1890 punti davanti ai 1839 della Francia.
MANCANZA DI FENOMENI – L’esaltazione per la squadra femminile di biathlon ci sta tutta. Perché raggiungere certi risultati con questa continuità non è roba da tutti i giorni, non si può però far finta di non vedere come nel circuito femminile, al contrario di quello maschile che vede continuamente una lotta straordinaria tra Martin Fourcade e Johannes Boe che di fatto oscura il resto della truppa, manchino i campioni con la C maiuscola. Laura Dahlmeier ha deciso di centellinare le sue presenze durante questa stagione, Darya Domracheva si è ritirata e Gabriela Soukalova potrebbe rientrare a breve nel circuito. Senza considerare Kuzmina ed Eckhoff che per motivi diversi non hanno continuità , ma potrebbero essere potenzialmente delle avversarie pericolose. Tutto questo per l’Italia non si deve tramutare in un demerito, anzi, tutt’altro. L’Italia c’è e sta crescendo in maniera logica e con criterio. E con questa Wierer e con questa Vittozzi sognare è lecito.