Biathlon

Biathlon, Mondiali Oestersund 2019. Vittozzi: “Buon inizio”. Wierer: “Contenta”

Dorothea Wierer
Dorothea Wierer - Foto Marco Trovati/Pentaphoto

“È stata una bella gara. Ho fatto una bella prestazione al poligono e sono contenta di essere stata anche veloce. Sono soddisfatta perché ci mancava una medaglia nella staffetta mista ai Mondiali e sono felice di averla portata a casa”. Queste le sensazioni di Lisa Vittozzi al termine della staffetta mista che ha aperto i Mondiali di biathlon ad Oestersund, in Svezia, che ha visto l’Italia conquistare la medaglia di bronzo nella staffetta mista. “È un buon inizio e ci dà sicuramente fiducia – ha proseguito la sappadina ai microfoni della Fisi –  ci sono molte gare e sarà dura, ma ce la metterò tutta e vedremo come va. Ho una consapevolezza che mi ha reso più sicura, così cerco di fare il mio e non pensare troppo, lavorando su quello che ho fatto in estate e facendo del mio meglio. Spero di riuscirci. La sprint? La neve è molto dura, è un po’ difficile, ma sono convinta di poter fare bene”.

Soddisfatta anche Dorothea Wierer nonostante qualche errore di troppo al poligono: Oggi c’erano condizioni diverse durante la gara rispetto all’azzeramento – ha spiegato l’azzurra che è stata protagonista nella seconda frazione –  Ho reagito forse un po’ tardi dopo i due errori a terra, ho dato tacche visto che il vento era cambiato, ma ho chiuso tutti e cinque i bersagli, perciò sono contenta. Sono felice che siamo riusciti a confermarci anche ai Mondiali, ci mancava solo questa medaglia, ora il ghiaccio è rotto e abbiamo tante altre gare. La sprint sarà una gara molto dura, considerando che si prevede tanta neve, speriamo di sentirmi sugli sci come oggi e che al tiro riesca a fare una bella prestazione. Oggi sicuramente avevo le energie per superare le mie avversarie, ma mi è stato detto di stare dietro e sfruttare la scia“.
Fondamentale è stato Lukas Hofer che nel poligono in piedi è riuscito a recuperare da una situazione delicata: “Di sicuro cominciare un Mondiale con una medaglia è la cosa più bella che possa accadere, perché ti dà spinta per le gare successive – ha affermato l’azzurro – Abbiamo sudato fino alla fine perché eravamo quasi campioni del mondo per numero di ricariche, per cui dobbiamo essere contenti di averla portata a casa. Ora dobbiamo ripartire e guardare avanti per le gare individuali. La pista oggi era un’altra storia rispetto agli altri giorni, era lenta e si sprofondava giù, ma anche al tiro, dall’azzeramento alla gara, è cambiato il vento e si faceva fatica a dare tacche”.

A portare a compimento l’opera ci ha pensato un ottimo Dominik Windisch: “Come altre volte, ho avuto l’onore e un po’ anche il peso di chiudere la staffetta. Non è facile avere questa responsabilità, perché anche quando ti prepari nei giorni precedenti sai che la tua prestazione è importante per tutta la squadra e poi perché sai che i Mondiali cominciano con la gara più importante per noi, così devi rompere il ghiaccio avendo un po’ di pressione. Ma siamo una bella squadra e in quei momenti riusciamo a tirare fuori più del solito, motivandoci e restando concentrati”.

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