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“I risultati li facciamo, c’è un nuovo sponsor ma zero progressi. La Rai ci ignora, le gare si vedono solo pagando su Eurosport“. Queste le parole di Dorothea Wierer in un’intervista alla Stampa. A pochi giorni dall’inizio della Coppa del Mondo in Svezia, il volto più conosciuto del Biathlon italiano, alza la voce sul caso sponsor e sulla scarsa importanza data a questo sport nonostante le parole del Coni: “I soldi non si sa mai che fine facciano. Forse è meglio non saperlo”. Gli atleti azzurri, nelle trasferte, vivono spesso insieme affittando un appartamento: “In albergo andremo poche volte. Meno male che c’è un cuoco nostro amico che ci segue per passione, a sue spese. Di soldi alla federazione non ne chiede, anche perché non gliene darebbero“.
Per la Wierer da tenere sott’occhio anche i casi di doping nel fondo in Norvergia: “Molto strani. Chi è forte, è forte ma certi picchi di rendimento insospettiscono. Servono più controlli – Dorothea spiega – La Fis parla e scrive molto ma poi chissà se i test arrivano davvero in laboratorio anche perché costano“.
Cosa è cambiato rispetto ad un anno fa? La Wierer si racconta: “L’obiettivo è sempre quello di puntare al massimo, anche se la concorrenza è dura. Ci sono alcune ragazze che tornano dalla gravidanza e io ancora non mi sento al 100%. Con il tiro ho qualche problema, ma è sempre così, ci sono momento buoni e altri meno. Per fortuna non siamo dovuti andare negli Usa. L’anno scorso al ritorno ero fusa, dovevo prendere le pastiglie per dormire. Ora ho molta più pressione addosso, non sono mai a casa tra interviste ed altri impegni. Non è facile perché specie con il fucile conta tanto l’aspetto mentale“. Cosa farà Dorothea in futuro? “Magari lavorerò per le Fiamme Gialle. Mi piacerebbe restare nell’ambiente del biathlon ma viaggiando meno. Il mio sogno è una bella famiglia ed una casa con il giardino“.