Il rapporto McLaren che ha sconvolto il mondo dello sport e soprattutto dello sport russo, rivelando un sistema di doping di stato che ha riguardato le ultime edizioni olimpiche, ha già avuto i suoi effetti anche sul biathlon.
Presa coscienza del contenuto del rapporto McLaren, la Federazione Internazionale del Biathlon (IBU) ha rivelato che sono ben 31 gli atleti russi coinvolti nel sistema doping ed ha immediatamente valutato il riallocamento di alcuni importanti eventi di questa stagione o dei prossimi anni.
Innanzitutto è stata cancellata la tappa di Coppa del Mondo che avrebbe dovuto svolgersi a Tyumen, in Russia, dal 6 al 12 marzo. Ma ancora più clamoroso sarebbe a questo punto la perdita che la cittadina alle pendici orientali degli Urali potrebbe subire rispetto al Campionato Mondiale 2021, appena assegnatole (probabilmente l’IBU, visti i 4 anni rimanenti, si riserva una decisione sul Mondiale più avanti?).
Inoltre, un’altra città russa, Ostrov, ha perso il Campionato Mondiale Junior che si sarebbe dovuto svolgere tra il 21 ed il 28 febbraio.
Prima della decisione definitiva della IBU, alcune Nazionali avevano già espresso la loro volontà di boicottare la tappa di Coppa del Mondo di Tyumen: la CBU e la BBU, le federazioni ceca e britannica, supportate anche dal convinto parere di alcuni loro atleti, come la campionessa Gabriela Koukalova, avevano già ritirato le loro nazionali dalla tappa russa. Del loro stesso avviso anche la federazione norvegese, che si è espressa con una lettera aperta alla IBU.