[the_ad id=”445341″]
L’Olimpia Milano batte la Virtus Bologna 67-55 in gara-7 della finale Scudetto ed è campione d’Italia per la 30esima volta nella sua storia. Partita dominata dall’inizio alla fine dai ragazzi di Messina, che sfruttano la peggior giornata in fase realizzazione di Bologna per incidersi sul petto la terza stella. L’unico vantaggio della squadra di Scariolo è stato dopo il primo possesso sul 2-0, poi è iniziato il monologo milanese coordinato da un super Gigi Datome, 16 punti per lui con 7/10 dal campo. Buona prova anche di Shields, 10 punti 5 rimbalzi 5 assist, e Napier, 8 punti 4 rimbalzi 6 assist. Male tutta la Virtus con 0 punti per Belinelli, che aveva segnato almeno 10 punti in tutte le gare della serie e oggi chiude con un brutto 0/7 dal campo, 6 per Mickey e 2 per Ojeleye. L’ultimo a mollare di Bologna è Shengelia con 13 punti e 4 rimbalzi, unico in doppia cifra insieme a Teodosic.
Sesto campionato italiano per Ettore Messina, secondo con Milano dopo quello della scorsa stagione a cui si aggiungono i 3 scudetti vinti con la Bologna, nel 1991/92, 1992/93 e 2000/2001, e il campionato vinto a Treviso nel 2002/2003. Scariolo manca la seconda Serie A in carriera dopo quella vinta a Pesaro nel 1989/1990. Virtus che rimanda l’appuntamento con il 17esimo scudetto, che manca dal 2020/2021, alla prossima stagione.
Primo quarto dominato dall’Olimpia, che scappa via nei primi minuti trascinata da un super Datome da 10 punti con un perfetto 5/5 dal campo. Bene anche Shields con 5 punti 2 rimbalzi e 2 assist. Milano difende bene e sfrutta le enormi difficoltà della Virtus nella metà campo offensiva, 9 punti in totale, 1 punto in più del peggior quarto dell’intera stagione, con 6 palle perse e 1/9 dall’arco, per chiudere i primi 10 minuti in vantaggio 21-9.
Nel secondo quarto la Virtus inizia ad alzare l’intensità difensiva senza però riuscire a infilare un numero elevato di canestri. Shengelia si carica sulle spalle la squadra e mette dentro 8 dei 20 punti totali di Bologna nel quarto. Bene Hines, che va all’intervallo lungo con 8 punti a cui si aggiungono i 13 di Datome, uscito qualche minuto in anticipo per farsi medicare un taglio al sopracciglio. Squadre che vanno all’intervallo lungo sul 38-29 per Milano con la Virtus in leggera ripresa dopo un inizio shock.
Terzo quarto in cui Milano cala di intensità in fase offensiva rimanendo a secco per i primi 4 minuti del parziale. Bologna continua a tirare male e non sfrutta le difficoltà avversarie segnando due soli punti nel momento no dell’Olimpia. Entrambe le squadre si ostinano a tirare da tre sbagliando molto e perdendo diversi palloni. Non si riesce mettere in ritmo Belinelli, che inizia il quarto quarto a quota 0 punti con un preoccupante 0/6 dal campo. Assente anche Baron con 2 punti e un brutto 1/4 dal campo. Si arriva agli ultimi 10 minuti sul 48-34 con un terzo quarto che si conclude con un parziale finale di soli 10 punti a 5, peggior quarto della stagione della Virtus, per Milano.
Nel quarto quarto la Virtus prova a riavvicinarsi con due triple di Teodosic che riportano Bologna a 7 punti da Milano a 4 minuti dalla fine. Ma nel momento più difficile della partita l’Olimpia reagisce di forza e con due triple, una di Baron e una di Datome, allunga nuovamente sul 61-47 a 3 minuti e mezzo dalla fine. La Virtus non riesce a rientrare e Milano riesce a vincere il trentesimo scudetto chiudendo il match con il punteggio di 67-55.
[the_ad id=”1049643″]
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]