Sabato 17 giugno partirà l’ottantacinquesima edizione della 24 Ore di Le Mans, una delle competizioni automobilistiche più affascinanti e famose. L’edizione 2017 vedrà vari cambiamenti perché la lista ufficiale per la gara tornerà ad esser composta da 60 vetture, un tuffo indietro nel passato che ci riporta direttamente al 1955.
Clicca qui per vedere la programmazione completa dell’edizione 2017
Clicca qui per vedere la lista dei team, delle vetture e dei piloti in gara
LE MACCHINE AL VIA – Saranno quattro classi di vetture al via della 24 Ore di Le Mans. Nella LMP1 troveremo sei prototipi tra i quali non figurerà la storica Audi che, dopo 18 anni di partecipazioni, ha deciso di uscire dal Wec. Tra le macchine partecipanti per la LMP1, dunque, ci saranno due prototipi della Porsche 9191 Hybrid, tre della Toyota Gazoo Racing TS050 ed uno della ByKolles.
Nella LMP2 figureranno ben 25 vetture, tre in più rispetto all’ultima edizione, con l’importante “passaggio” del team Rebellion dalla LMP1 alla nuova classe. Nella GTE-Pro ci saranno quattro macchine con 3 Ferrari 488, 2 Porsche 911 RSR, 2 Aston Martin, 2 Chevrolet Corvette e 4 Ford GT. In chiusura, la GTE-Am proporrà tre vetture in più del 2016 presentandone ben 16.
IL REGOLAMENTO – La gara si disputa su un circuito cittadino, Circuit de la Sarthe, lungo 13 chilometri, tracciato che durante tutto l’anno viene aperto alla normale circolazione. Si parte alle 15.00 del sabato per concludere alle 15.00 della domenica.
La celebre ‘partenza di Le Mans’ fu abolita dal 1970: inizialmente i piloti si allineavano sul bordo pista per poi correre per sedersi sulle monoposto dopo aver visto la bandiera sventolata dai direttori di gara. Tale procedura non permetteva un regolare allacciamento delle cinture per la “fretta” di scattare e lottare con gli avversari. Nel 1969, Jacky Ickx (campione del passato in F1), dopo aver ricevuto l’ok decise di temporeggiare camminando fino ad arrivare a sedersi sulla sua monoposto per allacciarsi regolarmente le cinture ed iniziare a guidare. Il destino volle che al primo giro il pilota britannico John Woolfe rimase ucciso proprio per mancanza di sicurezza. Dopo quell’edizione, il regolamento venne modificato con una partenza da seduti e con la cintura ben allacciata fino ad arrivare ai tempi d’oggi dove il “via” è simile a quello di Indianapolis.
Una gara di 24 ore in cui la vettura verrà guidata da 3 piloti differenti, anche in questo caso, regolamento modificato dagli anni 70 in cui era prevista la presenza di soli 2 piloti a macchina. La vittoria complessiva andrà all’auto che coprirà la maggior distanza alla fine del giro durante il quale è scaduto il periodo di 24 ore. Oltre a ciò, l’auto deve attraversare la linea d’arrivo dopo 24 ore per essere classificata al termine della gara. Una parte del regolamento che spesso ha visto episodi di auto danneggiate che abbandonano i box per classificarsi e terminare la gara (al quale è stata applicata una regola sul minutaggio nell’ultimo giro).
L’ALBO D’ORO – Dagli anni 70 fino ad ora, è la Porsche a dominare la scena con 18 trionfi. La casa automobilistica tedesca è stata capace di centrare la vittoria nelle ultime due edizioni. L’Audi è al secondo posto con tredici vittorie ma come detto in precedenza non figurerà nella griglia di partenza dell’edizione 2017. Solamente la Peugeot nel 2009 è riuscita a limitare il dominio tedesco caratterizzato da Porsche e Audi mentre, tra le italiane, troviamo Ferrari a quota 9 e Alfa Romeo a quota 4. I trionfi per il ‘Cavallino’, però, mancano addirittura dal 1965, tempi d’oro in cui gli anni 60 erano “colorati” di rosso.
LA TRIPLE CROWN – La “tripla corona” è un traguardo, non ufficiale, attribuito al pilota che nel corso della sua carriera è riuscito a trionfare in Formula 1 vincendo il titolo iridato (o solamente il Gran Premio di Monte Carlo), in IndyCar alla 500 Miglia di Indianapolis e la 24 Ore di Le Mans. Fino ad ora l’unico pilota a riuscirci è stato Graham Hill capace di chiudere questo splendido cerchio tra gli anni 60-70.