En plein del tennis australiano, che monopolizza la tredicesima giornata degli Australian Open 2022 e si gode i suoi campioni slam. La prima risponde al nome di Ashleigh Barty, prima giocatrice aussie a vincere il singolare femminile dal 1978. Gli altri due sono invece Nick Kyrgios e Thanasi Kokkinakis, prime wild card di sempre a conquistare il torneo di doppio maschile. In delirio la Rod Laver Arena, quest’oggi all’80% di capienza rispetto al 50% di inizio torneo, con gli spettatori che hanno vissuto un giorno storico per il tennis australiano.
E’ sorprendente che la testa di serie numero uno, nonché tennista più forte al mondo, vinca uno slam? Tendenzialmente no, eppure Barty aveva imparato a sue spese a non dare nulla per scontato, specialmente davanti al pubblico di casa. Le amare eliminazioni degli ultimi anni, proprio nelle fasi finali del torneo, le sono servite da lezione e in questo 2022 finalmente è riuscita a mettere le mani sul tanto agognato trofeo. Terzo slam in carriera per Barty, unica giocatrice in attività insieme a Serena Williams a poter vantare titoli slam su tre superfici differenti, che ha sconfitto nell’atto conclusivo proprio un’americana. Si tratta di Danielle Collins, che non è riuscita a vendicare le connazionali Anisimova, Pegula e Keys ed ha ceduto in due set (6-3 7-6).
Tuttavia la finale non è stata una passeggiata di salute per Barty, anzi lo spettro del terzo parziale è stato più presente che mai. La numero uno al mondo si è infatti trovata in svantaggio 5-1 nella seconda frazione, con ben due break di ritardo. D’altronde, però, stiamo pur sempre parlando della tennista più forte del pianeta, che nel 2022 ha perso solamente il primo dei 22 set disputati ed è ancora imbattuta. Vederla risalire la china ed imporsi al tie-break, dunque, non è stato un qualcosa di inspiegabile, per quanto fosse difficilmente pronosticabile e oggettivamente per nulla semplice. Dopo 1h29’, Barty si è quindi potuta lasciar andare ad un’esultanza liberatoria, abbracciando Evonne Goolagong, quattro volte campionessa in Australia.
Grazie a questo trionfo, Ashleigh resta al comando del ranking Wta e della Race, confermandosi la giocatrice da battere in questa stagione. Danielle Collins, che ha giocato una partita più che positiva, si può invece consolare con il debutto in Top 10 ed una bella dose di fiducia che potrebbe fare la differenza in stagione. Il circuito Wta ora si ferma per gli spareggi della Billie Jean King Cup, prima di tornare in campo nella seconda settimana di febbraio con il torneo di San Pietroburgo.
E’ tutto vero: Nick Kyrgios è un campione slam. Non in singolare, come forse ci si poteva aspettare qualche anno fa, ma in doppio, dato che insieme al grande amico Thanasi Kokkinakis si è aggiudicato il titolo in Australia. I due australiani hanno vissuto un paio di settimane indimenticabili, in cui hanno battuto i numeri uno al mondo Mektic/Pavic e coppie del calibro di Puetz/Venus e Granollers/Zeballoas, portando a casa il primo major in carriera. Decisivo il successo in finale ai danni dei connazionali Ebden/Purcell, i quali hanno ceduto per 7-5 6-4. Un duo tutto australiano torna a trionfare agli Australian Open dal 1997. Non era invece mai accaduto nell’Era Open che una coppia in tabellone grazie ad una wild card vincesse il torneo a Melbourne. Ora resta da capire se i due abbiano intenzione di fare sul serio oppure se si sia trattato semplicemente di un fuoco di paglia. Con uno slam in bacheca, la qualificazione alle Atp Finals è quasi certa e in generale la stagione potrebbe diventare molto interessante. Ovviamente la priorità di entrambi può e deve essere il singolare, ma attenzione perché quanto accaduto in Australia ad inizio anno potrebbe ripetersi in giro per il mondo.