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Senza nulla da chiedere al torneo, Jannik Sinner ha giocato uno dei match più belli della sua carriera cedendo al numero due del mondo Daniil Medvedev con il punteggio di 6-0 6-7(5) 7-6(8). Dopo un primo set sanguinoso, l’altoatesino ha reagito e ha messo realmente alle strette il rivale, già qualificato per le semifinali delle Nitto ATP Finals 2021. “Sono partito parecchio nervoso, ci sono stati frangenti dove non trovavo soluzioni poi ho iniziato a capirci qualcosa. Ho avuto una buona reazione, in alcuni momenti ho avuto un po’ di sfortuna – spiega l’altoatesino, che ha trovato la spinta del pubblico di casa -. Il tifo ha tirato su me, io ho tirato su il pubblico: abbiamo giocato insieme. Su come si è comportato Daniil non ho molto da dire, credo che dire sia stato scorretto sia esagerato, alla fine ha vinto. Comunque ripeto devo ringraziare il pubblico”. Sinner ha poi risposto ad una domanda sulla “ferita ricucita” con il tifo azzurro, come Piatti l’ha descritta: “Ho passato un momento brutto dopo l’Olimpiade, ma secondo noi come ho detto era giusto fare così. Poi il supporto di questa settimana fa passare tutte le ferite, per questo ringrazio il pubblico e tutte le persone che sono state con me – spiega il numero due d’Italia, pronto alla Coppa Davis -. Non vedo l’ora di giocare in Coppa Davis e di poter dare il massimo per tutta la squadra. Voglio provare a vincere per l’Italia, poi vedremo se ci riusciremo o no“.
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Nel corso della conferenza Jannik ha poi dato una risposta significativa alla domanda “Come hai fatto a reagire dopo il primo 6-0?”. “In campo non ho paura – risponde molto semplicemente l’azzurro -. Nasco come sciatore, lì se cadi rischi di farti male. Qui male che vada ti prendono a pallate, non ti fa piacere ma non ti succede niente. Ho imparato a tirarmi fuori dalle difficoltà e faccio il massimo per riuscirci”. Molto lucida anche la considerazione finale di Sinner: “Questo è stato un grande anno per me, ho iniziato da 37 del mondo e chiudo in top ten. Sappiamo di dover migliorare, come sempre. Quando ripenso a ciò che sta succedendo però sono contento di aver scelto il tennis, avrei potuto preferire lo sci. Quando ho lasciato casa a 13 anni sognavo di diventare un professionista, sette anni dopo sono in top ten“.
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