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Una decisione nell’aria da qualche tempo, di cui si è avuta conferma ufficiale ieri: dopo l’Olimpiade di Tokyo 2020, la 50km di marcia sarà cancellata dal panorama internazionale. Sulla decisione della IAAF ha probabilmente influito la scarsa appetibilità commerciale di una gara di difficile collocazione, con evidenti problemi di audience. Sportface.it ha sentito in proposito Rossella Giordano, ex marciatrice azzurra, che vanta tra l’altro nel suo palmares due partecipazioni ai Giochi Olimpici.
Rossella che cosa ne pensi della prossima cancellazione della 50km di marcia dal panorama agonistico?
Secondo me non è una bella notizia, anzi un vero peccato. Si tratta di una gara storica per il movimento della marcia e la sua cancellazione lascia un velo di tristezza
Si ipotizza l’introduzione di una distanza di 30-35km.
Mi sembra una sorta di “contentino” per non fare troppo rumore.
Tra le ipotesi al vaglio anche una distanza più breve di 10-15km.
In questo caso, se gareggiassi ancora, ne sarei contenta. La distanza dei 10km era la mia preferita. Uno dei miei punti di forza era la tecnica di marcia, perciò su distanze brevi a ritmi elevati potevo fare la differenza. Poco più di 40 minuti di fatica intensa, senza pensare a nulla se non a marciare bene (ride, ndr)
Un’altra novità prospettata nella marcia è quella delle solette elettroniche, uno strumento che dovrebbe servire a valutare meglio l’appoggio, limitando la discrezionalità dei giudici di gara in tema di qualifiche.
I progressi tecnici possono tornare sempre utili, anche perché purtroppo, molto spesso, quando il giudizio tecnico è legato alla discrezionalità umana, ci possono essere dei favoritismi. Ben vengano dunque questi strumenti; ritengo però che sarà difficile azzerare le manovre politiche che troppo spesso hanno inquinato lo sport in generale, non soltanto la marcia.
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