“È come se fosse morto un componente della mia famiglia”. Sono le parole di Luis Scola, pochi istanti dopo aver appreso della morte di Kobe Bryant. Fa anche impressione scriverlo: ‘la morte di Kobe Bryant’. ‘Non ci credo’, la prima reazione. Ancora irreale, nei successivi minuti. Devastante, con il passare delle ore. Il sentimento di Scola è quello di tutti, appassionati di basket o meno. Perché Kobe Bryant è qualcosa (ancor prima che qualcuno) che va oltre, rappresenta lo sport. Nella sua più profonda essenza. E lo sport, nella sua essenza, è vita.