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Gara 4 della finale di Stanley Cup 2016 ha visto i Pittsburgh Penguins esultare per la terza volta in questa serie con la speranza di poter chiudere definitivamente i giochi al Consol Energy Center giovedì notte. Con il 3-1 nella serie (oltre al 1-3 risultato finale del Game 4) i Penguins sono ad un passo dalla conquista della Stanley Cup.
Tabellino del match
SAN JOSE SHARKS – PITTSBURGH PENGUINS 1-3 (Penguins in vantaggio nella serie per 3-1)
Goal Sharks: Melker Karlsson
Goal Penguins: Ian Cole, Evgeni Malkin, Eric Fehr
Tiri in porta: 24 a 20 in favore degli Sharks
Pre-game
Dopo la vittoria di gara 3 a San Jose cresce l’entusiasmo e a suonare la carica ci pensano i Metallica protagonisti dell’inno statunitense a pochi secondi dal puck drop. Gli Sharks si ripresentano con la stessa formazione del match precedente per via dell’indisponibilità di Tomas Hertl. Ancora una volta viene schierato Melker Karlsson nella top-line al fianco di Joe Pavelski e Joe Thornton. Nessun cambiamento anche per quanto riguarda i Pittsburgh Penguins che si affidano a Matt Murray ed alle sue quattro vittorie nelle partite successive ad una sconfitta in questi playoff.
1° periodo
Gli squali, caricati dal pubblico casalingo, partono a mille all’ora con grande intensità, una foga che ben presto si trasforma in disordine. Difatti San Jose inizia a lasciare ampi spazi dove i difensori dei Penguins provano a colpire prima con Brian Dumoulin che viene stoppato da Martin Jones poi con la rete decisiva di Ian Cole. Nel bel mezzo del cambio di linea gli Sharks combinano il pasticcio di lasciar da solo Phil Kessel che corre e tira permettendo a Cole di trovarsi tutto solo sulla respinta di Jones. Pochi minuti dopo gli Sharks rischiano il 2-0 ancora una volta con uno scatenato Brian Dumoulin che trattiene per troppo tempo il puck mettendo anche a sedere il portiere ma non riuscendo a trovare il pertugio giusto. L’unica seria risposta dei californiani arriva da un’azione lampo dove Joe Thornton trova Joe Pavelski che tira di potenza non riuscendo a sorprendere Matt Murray. Il primo periodo si conclude con un powerplay a testa dove le due squadre riescono ad ingabbiare bene l’avversario nel proprio terzo ma non riuscendo a creare un granché.
2° periodo
La seconda frazione si apre in una maniera disastrosa per i padroni di casa che vengono “abbandonati” da Melker Karlsson per una penalità che manda i Pittsburgh Penguins al powerplay. Pochi secondi ed ecco che gli ospiti festeggiano il raddoppio grazie ad una splendida intuizione di Phil Kessel che trova il gigante russo Evgeni Malkin accanto al palo per il tap-in facile facile. I pinguini cercano di sfruttare il momento per mettere KO gli squali ma i pali negano la gioia prima al difensore Justin Schultz e poi all’attaccante Tom Kuhnhackl. Dopo i due spaventi, San Jose si riorganizza e si affaccia nell’area avversaria in maniera prepotente solamente a 6 minuti dalla fine quando Nick Spaling stampa il puck sulla traversa della porta di Murray ed un minuto più tardi Logan Couture cestina una grande opportunità dopo esser scappato alla difesa. A due minuti dal termine i Pens concedono un powerplay agli Sharks senza correre problemi per la scarsa incisività dei padroni di casa.
3° periodo
Il terzo periodo viene affrontato con tanta grinta dai San Jose Sharks che iniziano a premere i Penguins nella propria area e sfiorano il 2-1 con Patrick Marleau assistito perfettamente da Logan Couture ma stoppato da un grandissimo Matt Murray. Il portiere dei Penguins, però, cede all’ottavo minuto quando Melker Karlsson resiste alla pressione di Sidney Crosby e scaraventa dentro il puck della speranza che riapre il Game 4 interrompendo così a 48 minuti la rete inviolata di Murray. La rete di Karlsson carica gli Sharks che iniziano a tirare superando il totale messo a referto dai Pens e andando vicino al pareggio con una super occasione per capitan Joe Pavelski che si fa respingere il tiro, a distanza ravvicinata, dal goalie di Pittsburgh. Gli ospiti, nonostante il pressing costante di San Jose, riescono a colpire in contropiede sfiorando la rete con Matt Cullen per poi castigare definitivamente gli squali con Eric Fehr assistito perfettamente da Carl Hagelin. Nulla da fare nel tentativo di recuperare la gara con Martin Jones in panchina ed il sesto uomo sul ghiaccio, San Jose cade nel match più importante della storia della franchigia ed ora si trova con le spalle al muro.
Analisi post-partita
Questo potrebbe esser stato il penultimo atto di una lunga stagione della National Hockey League. Ancora una volta abbiamo assistito all’ottima organizzazione dei Pittsburgh Penguins contro dei San Jose Sharks eccessivamente a corrente alternata. Dopo 12 partite di fila, però, i Pens hanno perso nella statistica dei tiri in porta perché gli Sharks in questo Game 4 son riusciti ad impegnare seriamente Matt Murray specialmente a cavallo tra la seconda e la terza frazione dopo un primo periodo davvero orrendo. Ora la serie è sul 3-1, un vantaggio assolutamente meritato dai Penguins che, partita dopo partita, stanno mostrando di esser la squadra più matura di questo percorso ai playoff. San Jose continua a soffrire delle carenze di prestazione soprattutto da parte di capitan Joe Pavelski oltre ad un Patrick Marleau molto lento ed intuibile nelle sue giocate. Le “seconde linee” si comportano bene ma non dispongono del talento necessario per incidere su dei match di questo calibro. Al contrario degli Sharks, i Penguins trovano forza ed aiuto da tutti i reparti, da un goalie straordinario e da una difesa che ha trovato una quadratura perfetta nonostante alcuni cambi durante l’esperienza di questa Stanley Cup 2016. Malkin è tornato a segnare, Crosby ha compiuto la sua solita partita da 6,5 e la “HBK line” continua a tagliare in due i reparti difensivi. Tutto gira a meraviglia ma ora manca ancora una vittoria per poter rialzare quel trofeo assente nella bacheca di Pittsburgh da 7 anni.
Statistiche del match
Ian Cole ha siglato la prima rete ai playoff nella sua carriera (29 partite). Tra l’altro era dal 26 marzo 2015 che non riusciva a metter il suo cognome nello scoreboard (104 match a secco tra regular season e Stanley Cup). Evgeni Malkin mette a segno il terzo “multi-point game” di questi playoff segnando anche la rete numero 47 in Stanley Cup che gli permette di scavalcare Stevens e conquistare la quarta posizione nella classifica marcatori all-time della franchigia. Pittsburgh, con questa vittoria, può contare su un dato statistico abbastanza chiaro con 31 vittorie ed una sola sconfitta da parte della squadra in vantaggio per 3-1 nella serie della finalissima (gli unici a rimontare furono i Toronto Maple Leafs nel 1942 contro Detroit).
Pagelle San Josè Sharks
Joe Pavelski (4,5) – Joe Thornton (5,5) – Melker Karlsson (6)
Joonas Donskoi (5,5) – Logan Couture (5,5) – Patrick Marleau (4,5)
Joel Ward (5,5) – Chris Tierney (6,5) – Matt Nieto (6)
Tommy Wingels (5) – Nick Spaling (5,5) – Dainus Zubrus (5,5)
Brent Burns (6) – Paul Martin (4)
Justin Braun (5) – Marc-Edouard Vlasic (4,5)
Roman Polak (5) – Brenden Dillon (6)
Martin Jones (6) – James Reimer (s.v.)
Pagelle Pittsburgh Penguins
Patric Hornqvist (6) – Sidney Crosby (6,5) – Conor Sheary (6,5)
Phil Kessel (7) – Nick Bonino (6) – Carl Hagelin (7)
Bryan Rust (6) – Evgeni Malkin (7) – Chris Kunitz (6)
Eric Fehr (6,5) – Matt Cullen (6,5) – Tom Kuhnhackl (6,5)
Kris Letang (6) – Brian Dumoulin (6,5)
Ben Lovejoy (6) – Olli Maatta (6,5)
Justin Schultz (6,5) – Ian Cole (6,5)
Matt Murray (7) – Marc-Andre Fleury (s.v.)