Stefan Stéen ha realizzato il sogno di molti appassionati di hockey su ghiaccio: è un professionista e si guadagna da vivere nel ruolo di portiere. Alla soddisfazione personale, si è aggiunta la gioia famigliare: lo svedese diventerà infatti padre nei prossimi mesi. A guastare il quadro di felicità è la decisione dei Dundee Stars, la squadra che lo ha tesserato un mese fa, di licenziarlo. Cosa ancora più assurda è che il motivo del licenziamento sarebbe legato proprio alla futura nascita del bambino. O almeno è quello che sostiene l’entourage dell’uomo. “Ci siamo subito assicurati di specificare che la moglie di Stefan aspettava un bambino”, ha detto al Varmlands Folkblad, Michael Latschenberger, l’agente di Steen. “Quindi dissi che avrebbero avuto bisogno del proprio appartamento, della propria macchina. Questa è stata la prima cosa che ho detto! Mi hanno risposto che non ci sarebbero stati problemi, che l’anno scorso avevano avuto due giocatori nella stessa situazione e che tutto era andato bene”, ha aggiunto Latschenberger. Una sera, però, è arrivata la telefonata: “Non voglio un portiere la cui moglie è incinta, non voglio questo stress”, le parole attribuite ad uno dei proprietari dall’entourage di Steen. “Per come stanno le cose adesso, c’è ancora un contratto valido tra Stefan Stéen e Dundee Stars. Vi offriamo la possibilità di risolvere questa controversia”, ha scritto Latschenberger al club, chiedendo una risposta entro pochi giorni. La società avrebbe esercitato una clausola di recesso, “ma per usarla bisogna avere un motivo legittimo”, sottolinea l’agente del giocatore. Profili di controversia legale in vista.