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“Odio sempre di più le persone che hanno invaso la nostra terra. Non smetterò di parlarne, perché’ il mondo intero deve conoscere la verità. Chi tace sostiene queste atrocità”. Parole di Oleksandr Zinchenko rilasciate al Guardian. Il terzino sinistro ucraino del Manchester City lotta dall’inizio del conflitto affinché se ne parli ma soprattutto affinché i suoi colleghi, soprattutto russi, prendano una posizione netta in merito. Dopo aver apertamente chiamato in causa Dzyuba, Zinchenko ha insistito, riferendosi a vecchi amici ai tempi dell’Ufa, club russo: “Ho amici lì, ma ora si sono ridotti quasi a nulla. Sono così deluso. I ragazzi che conosco mi hanno chiamato non appena è avvenuta l’invasione, mi hanno scritto ‘Mi dispiace tanto Alex, ma non possiamo fare nulla’. Certo che puoi. Se rimani in silenzio significa che sostieni ciò che sta accadendo in Ucraina. Tutti, soprattutto chi come noi calciatori ha un seguito, dovrebbero scrivere sui social ‘Siamo contro la guerra, dobbiamo fermarla’. È un peccato che non dicano nulla”.
La paura più grande di Zinchenko è che la gente si stia quasi abituando alla guerra: “Non riesco a non pensare nemmeno un minuto a ciò che sta accadendo. Cercare di seguire tutto è fondamentalmente per me ora. La prima cosa che faccio ogni giorno è prendere il mio telefono. Sono passate più di sette settimane e puoi vedere alcune persone che cominciano ad abituarsi alle atrocità che stanno accadendo nel mio paese. Non è possibile, le persone muoiono e quindi come ci si può rilassare? Bisogna parlare ogni giorno di quanto avviene”.
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