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Carlo Nicolini, dirigente dello Shakhtar Donetsk, è intervenuto sulle frequenze di Rai Radio 1 a ‘Un Giorno da Pecora‘ commentando la situazione in Ucraina: “Siamo venuti qui per capire se il campionato continuasse o meno, ma poi non abbiamo più potuto lasciare il paese. Tuttavia siamo in un hotel internazionale a Kiev, che secondo l’ambasciata è un posto sicuro. Con noi dello staff italiano ci sono anche i giocatori brasiliani. Siamo piuttosto sereni – ha spiegato Nicolini – La lega di calcio ucraina insisteva che si potesse giocare fino a pochi giorni fa e noi non abbiamo voluto abbandonare i nostri ragazzi. Abbiamo preso una decisione da uomini responsabili e non la rinneghiamo. L’hotel funziona a pieno ritmo per il momento: ci dicono che non avremo problemi e l’ambasciata ci ha consigliato di restare qui. Durante la notte dell’invasione ci ha svegliato un botto forte, probabilmente una bomba, alle 4 di notte“.
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