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La stella del nuoto mondiale, il russo Evgeny Rylov non potrà gareggiare fino al 19 gennaio del 2023. Una squalifica non per violazione a una norma del Codice antidoping ma perché considerato un atleta a favore del suo presidente Vladimir Putin. Insomma, una figura ‘filo-Putin’. Rylov, 23 anni, di Novotroick, cittadina a sud della catena degli Urali a ridosso del confine con il Kazakistan, è stato squalificato per 9 mesi dalla Federazione internazionale di nuoto (Fina).
La commissione disciplinare del nuoto mondiale non è andata per il sottile nei confronti del doppio oro olimpico a Tokyo 2020 nel dorso, nei 100 e 200 metri, nonché cinque volte campione iridato (compresi i tre ori in vasca corta) che è icona del nuoto internazionale. A Rylov è stata contestata la partecipazione alla manifestazione del 18 marzo scorso allo stadio Luzhniki di Mosca. Quel pomeriggio c’erano circa 200mila persone – poco meno di metà all’interno dell’impianto un tempo chiamato ‘stadio Lenin’ e gli altri all’esterno – nell’immensa zona sportiva sulle rive della Moscova e ai piedi della romantica ‘Collina dei passeri’ (Vorobyovy Gory). Considerando che, a seguito dell’operazione militare speciale in territorio ucraino scattata il 24 febbraio scorso da parte della Russia, la Fina non ammetterà atleti e dirigenti ad eventi sotto la sua egida per tutto il 2022, il nuotatore dovrà restare a bordo vasca 19 giorni in più.
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