In lacrime, con il “cuore spezzato” per quanto sta accadendo nella sua Ucraina e la preoccupazione di non sapere come stanno i genitori anziani, a Donetsk. Ma anche con una speranza, anzi una certezza per il futuro: “Ci vorrà tempo ma ricostruiremo tutto, anche lo sport”. Sergej Bubka, oggi presidente del Comitato olimpico nazionale ucraino e membro Cio, ha deciso di raccontare emozioni e sensazioni sulla guerra che sta sconvolgendo il suo paese dopo aver incontrato il presidente del Coni Giovanni Malagò e ringraziato l’Italia per il supporto garantito ai suoi atleti in fuga dal conflitto. Per l’olimpionico del salto con l’asta, accompagnato dal ministro della gioventù e dello sport Vadym Guttasait, sono stati due giorni intensi a Roma, dove ragazze e ragazzi ucraini sono tuttora ospitati, presso il centro di preparazione olimpica dell’Acqua Acetosa, dalle federazioni di scherma, taekwondo e canottaggio, rappresentate dai presidenti Paolo Azzi, Angelo Cito e Giuseppe Abbagnale.
“Questa visita è la dimostrazione di cosa stiamo facendo – ha spiegato Malagò – Il presidente Bubka mi ha detto alcune parole che resteranno nella mia mente per tutta la vita. Ieri sera ho parlato anche con il presidente Draghi, gli ho spiegato cosa stiamo facendo per gli atleti ucraini e ne è orgoglioso”. A quasi due mesi dall’invasione russa, datata 24 febbraio, il futuro è ancora quanto mai incerto per l’Ucraina, da subito supportata dall’Italia. “Non posso spiegare quanto sia difficile parlare, il mio cuore è spezzato – ha confessato Bubka trattenendo a stento le lacrime – Mia madre ha 85 anni e non può muoversi, non può stare in piedi a lungo. Mio padre si prende cura di lei e sono a Donetsk: non ho notizie da tempo. Questa è la mia prima conferenza da quando è cominciata la guerra, ho speso ogni energia per aiutare i nostri atleti, i nostri connazionali. Sembrava che questo conflitto non potesse mai capitare, e invece è capitato. Ma non siamo soli e questo è importante. Oggi siamo qui perché il mondo dello sport è unito e compatto e vogliamo esprimere gratitudine agli amici italiani, non solo alla famiglia dello sport (ben venti federazioni sportive italiane sono già impegnate a supporto dell’Ucraina, ndr): senza il vostro aiuto non potremmo vincere. Non ho mai sentito una solidarietà simile, l’intero movimento olimpico è con l’Ucraina”.
“Sono tempi difficili per il nostro Paese – ha aggiunto il ministro Guttasait – In questi momenti possiamo capire chi veramente ci è vicino, chi è nostro amico. E io voglio dire un grande grazie all’Italia, al governo, al Coni, a tutti i presidenti federali che ci stanno aiutando”. All’incontro ho partecipato anche Valentina Vezzali in rappresentanza del Governo. “Lo sport è solidarietà e io sono orgogliosa di poter ricordare l’impegno del Governo in favore del popolo ucraino. Stiamo offrendo agli atleti la possibilità di continuare ad allenarsi e partecipare ai prossimi grandi eventi: lo sport sta facendo la sua parte, sta mostrando quanto può essere inclusivo”, ha sottolineato la sottosegretaria. “Non dimenticheremo mai quello che state facendo – ha concluso Bubka – Se stiamo insieme vinceremo”.