“Ho cambiato idea sulla Ryder Cup nel corso degli anni? Sì, nel 2009 ero focalizzato solo su me stesso, volevo ottenere obiettivi individuali. Adesso amo fare parte del Team Europe, ovviamente mi diverto ancora tanto a giocare i tornei individuali ma niente batte questa settimana”. Queste le parole di Rory McIlroy, numero due al mondo del golf e punto di riferimento del Team Europe di Ryder Cup nella conferenza stampa al Marco Simone Golf & Country Club: “Tutti sanno che è un periodo di transizione per il Team Europe, con molti giocatori giovani che stanno entrando a farne parte. Aberg e Hojgaard sono il futuro della Ryder Cup. Come procedono gli allenamenti? Stiamo prendendo confidenza col campo, il manto è molto buono. Con la squadra impariamo a conoscerci sempre meglio, si sono creati legami importanti tra giocatori, vicecapitani e capitano. Il clima caldo? Vivo in Florida, quindi ci sono abituato”.
Parla anche Fitzpatrick: “Quanto sono migliorato rispetto alla mia prima Ryder Cup nel 2016? Guardando indietro, all’epoca non ero ancora pronto a tutti gli effetti, ero molto giovane; alla mia seconda partecipazione nel 2021 ero un giocatore migliore. Adesso sono ancora più esperto, in questi due anni ho imparato molte cose. Ho più sicurezza di prima, ed è una cosa molto importante quando giochi a questi livelli”.
Justin Rose è il veterano del gruppo: “Per me tornare a giocare la Ryder Cup è una spinta incredibile, accende un fuoco dentro di me. I giovani del team ancora non hanno sperimentato cosa voglia dire questo torneo ed è mio compito come giocatore più esperto dar loro una mano. E’ questo che porto alla squadra. Il miglior suggerimento che ho ricevuto su come affrontare la Ryder? Ho avuto tante persone che hanno influenzato la mia carriera, non una in particolare. Nessuna Ryder Cup è uguale all’altra. Tutto però inizia nello spogliatoio, lì si costruiscono le prestazioni”.