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Golf, Giulia Molinaro: “Giochi Olimpici e Solheim Cup i miei sogni”

Golf - Foto Tour Pro Golf Clubs - CC BY 2.0

Con l’inizio della stagione del LPGA Tour 2016, prende vita il sogno olimpico per tanti golfisti. A Rio de Janeiro sogna di esserci anche Giulia Molinaro, che con Giulia Sergas rappresenterà l’Italia nel Pure Silk Bahamas Classic, sul percorso del Paradise Island di Nassau, nelle Bahamas. Questa è l’intervista alla nostra portacolori Molinaro, sui suoi primi anni da cittadina del mondo, sull’impatto con la realtà statunitense e sugli obiettivi per il 2016.

Sono nata a Camposampiero in provincia di Padova e a due mesi ero già in Kenya con i miei genitori. Sono cresciuta in Africa, tornando in Italia solo per le vacanze estive. Il mio primo sport è stato il tennis, poi, a 12 anni, grazie al consiglio di un’amica di mia madre, ho cominciato a giocare a golf a Villa Condulmer sotto la guida di Andrea Trentin. A 14 anni sono entrata nella squadra nazionale, a 16 mi sono trasferita in Florida per completare la scuola. Ho fatto l’università in Arizona, laureandomi in Management del turismo. Nel frattempo, grazie a una borsa di studio, ho continuato a giocare a golf. Oggi vivo a Scottsdale in Arizona.

L’esperienza statunitense ha segnato positivamente l’azzurra, che ha trovato in America l’ambiente migliore per svilupparsi sia come persona che come sportiva. “Consiglierei a tutti i giovani golfisti l’esperienza del college, è il modo migliore per conciliare studio e sport: strutture all’avanguardia, staff qualificato e un calendario di gare molto stimolante. Certo, in Italia puoi avere il vantaggio di essere seguita dal tuo coach che ti conosce sin da bambina, mentre negli Stati Uniti hai il problema di scegliere a chi affidarti. E non è sempre facile stabilire la giusta sintonia con un nuovo tecnico. La mia giornata tipo da studentessa? Sveglia alle 5.30 e in palestra alle 6 per un’ora di allenamento. Poi lezione in classe fino alle 13. Nel pomeriggio 3-4 ore di allenamento sul percorso o in campo pratica.”

Tre anni fa arrivò l’esordio come proette e fin da subito i risultati hanno confermato il talento della Molinaro. “All’esordio come proette nel 2013 ho chiuso al secondo posto nel ranking del Symetra Tour, guadagnandomi la carta per il LPGA Tour. Da rookie ho giocato in maniera troppo contratta, subendo il confronto con giocatrici di grande fama e compromettendo la mia posizione in graduatoria. Così, nel 2015, potendo scegliere fra la conditional card nel LPGA Tour e la carta piena nel Symetra Tour, ho optato per la seconda soluzione. È stata una scelta vincente: ho chiuso nuovamente seconda nel ranking (soltanto per 41 dollari!) e ora mi preparo per una nuova stagione sul circuito maggiore.”

Il mio punto forte è il gioco lungo,” prosegue parlando del suo stile di gioco, “mentre fatico di più con il putter. Negli ultimi mesi ho affinato lo swing e credo di aver finalmente colmato le lacune nel gioco corto. Ora mi sento più completa, vado in campo con la giusta serenità, so accettare l’errore. Se mi arrabbio, mi sfogo e poi riprendo a giocare senza perdere la concentrazione.

È innegabile che in una stagione dove l’appuntamento principale sono i Giochi Olimpici anche Giulia Molinaro veda Rio come destinazione prediletta. “Il principale obiettivo sono i Giochi di Rio: nel circuito se ne parla tanto e con curiosità. Non riesco a immaginarmi che atmosfera possa esserci. Il fatto di rappresentare una squadra mi esalta e mi diverte, ma non costituisce un motivo di tensione. Se devo pensare al mio sogno nel cassetto, onestamente, è la Solheim Cup. Credo che sia la competizione, insieme alla Ryder Cup, più stimolante per un golfista. La ritengo più coinvolgente di un major.

Infine, il suo passato è ancora vivo dentro di lei: “amo fare safari ed escursioni in Kenya e mi diverto molto con il kitesurf. Ogni tanto gioco anche a tennis: se non fossi diventata golfista, mi sarebbe piaciuto misurarmi con la racchetta.

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