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La polizia di Los Angeles ha ammesso che gli investigatori hanno identificato la causa dell’incidente automobilistico che ha gravemente ferito Tiger Woods a fine febbraio. Nonostante ciò, ha deciso di non rivelarlo pubblicamente, appellandosi alla protezione della privacy del fuoriclasse americano del golf. “Una causa è stata determinata, le indagini sono terminate – ha detto lo sceriffo della contea di Los Angeles Alex Villanueva – Abbiamo contattato Tiger Woods e il suo entourage. La divulgazione di informazioni sull’indagine pone problemi di riservatezza e chiederemo loro se intendano rinunciarvi. Solo in seguito potremo fare un comunicato stampa completo con tutte le informazioni sull’incidente”.
Nelle prime ore del 23 febbraio, la 45enne star è finita fuori strada e il SUV che stava guidando si è ribaltato più volte nei pressi a Los Angeles. Lo sceriffo della contea di Los Angeles, incaricato delle indagini, ha annunciato molto rapidamente che Woods non sarebbe stato perseguito “per guida pericolosa”, sostenendo che si trattava di “un semplice incidente”. E aggiungendo che “non c’erano prove” che suggerissero che Woods stesse guidando sotto l’influenza di droghe o alcol al momento dell’evento. Trasportato al centro traumatologico dell’Harbour-UCLA, Woods è stato sottoposto a un lungo intervento chirurgico per diverse fratture multiple scomposte alla gamba destra che richiedevano l’inserimento di una placca di metallo nella tibia e viti per consolidare le ossa del piede e della gamba. Tre giorni dopo, Woods è stato trasferita al Cedars-Sinai, un altro ospedale di Los Angeles, per cure ortopediche. Dopo tre settimane di ricovero, il campione è tornato a casa in Florida, dove si sta riprendendo, senza che nessuno sappia quale possa essere il suo futuro nel golf. E senza che ancora si sappia cosa sia successo lo scorso 23 febbraio.
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