Spettacolo, ma soprattutto polemiche nella terza giornata degli US Open 2018 in corso di svolgimento allo Shinnecock Hills Golf Club di Southampton, alle porte di New York. Percorso davvero difficilissimo oggi quello newyorkese, che ha attirato le polemiche e le lamentele di quasi tutti i giocatori. Alla fine Dustin Johnson rimane in testa, nonostante un giro in 77 colpi e un totale di +3: il numero uno del mondo è appaiato al comando con il campione uscente Brooks Koepka, Tony Finau e Daniel Berger. Giro sensazionale in 66 colpi per Finau e Berger, che hanno sfruttato al meglio l’aumentare del vento nel pomeriggio quando loro avevano già chiuso il proprio round. Con loro l’unico altro giocatore capace di girare sotto i 70 colpi è stato il thailandese Kiradech Aphibarnat, che non a caso è risalito fino alla settima posizione con +6: con lui anche il capitano di Ryder Cup Jim Furyk e il campione Masters Patrick Reed. Questo gruppo però è preceduto da due europei: l’inglese Justin Rose è infatti quinto a +4, mentre lo svedese Henrik Stenson è sesto a +5.
Difficoltà per tantissimi giocatori: giro in 76 per Ian Poulter che scende al decimo posto, così come Charlie Hoffman mentre Russell Henley gira addirittura in 77 e Tommy Fleetwood in 78. Male anche Rafa Cabrera Bello, tra i più critici per il set-up estremo del percorso e soprattutto dei green, con un giro in 76. Debacle totale per Rickie Fowler, autore addirittura di un terzo giro in 84 colpi.
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MOLINARI IN RIMONTA – Così come il secondo giro, anche il terzo round viene chiuso da Francesco Molinari in 72 colpi con cui l’azzurro porta il suo score totale a +9. Un punteggio che vale il 23° posto alla vigilia di un ultimo giro dove può davvero succedere di tutto. Gran chiusura con il birdie alla difficile 18, ma anche qualche rammarico per il doppio bogey della 13, dove un errore con l’approccio è costato a “Chicco” due colpi preziosi che avrebbero potuto avvicinarlo anche alla top-10 provvisoria. In ogni caso la giornata odierna è stata la lampante dimostrazione come tutto sia ancora aperto: se il vento dovesse alzarsi anche nel pomeriggio di domani, allora Francesco potrà giocarsi un altro risultato pesante.
SCOPPIA IL “CASO” MICKELSON – Giornata da dimenticare tra gli altri anche per Phil Mickelson, autore di un terzo giro in 81 colpi e di un incredibile episodio alla buca 13. “Lefty” ha infatti deliberatamente colpito la pallina sul green mentre era ancora in movimento dopo il putt precedente: inevitabili i due colpi di penalità, anche se per alcuni avrebbe meritato anche la squalifica (qui il video dell’episodio incriminato). Tra chi parla di perdita di pazienza e chi di protesta nei confronti della USGA che ha preparato il campo in maniera troppo estrema, quel che è certo è che Mickelson anche quest’anno dovrà rimandare l’appuntamento con la vittoria allo US Open, unico major che manca nella sua bacheca dopo ben 6 secondi posti.