È pace tra Stati Uniti e sauditi nel mondo del golf: dopo due anni di scontri e litigi, è giunto “un accordo storico”, volto non solo “a porre fine ai contenziosi in atto”, ma anche ad “unificare il gioco del golf, su base globale”, con “una nuova entità a scopo di lucro di proprietà collettiva per garantire che tutti le parti interessate beneficiano di un modello che offre la massima esaltazione e competizione tra i migliori giocatori al mondo”. Sotterrano l’ascia di guerra il golf dei tornei tradizionali a 72 buche del PGA Tour e DP World Tour, con un montepremi negli Stati Uniti di 428 milioni di dollari più 145 di bonus, e quello ispirato da Riad e dall’ex presidente americano Donald Trump, che investe un miliardo di budget su gare a squadre, franchigie tipo football americano, concerti ed eventi gastronomici per un pubblico più scatenato del consueto rappresentato da LIV, finanziato dal Public Investment Fund saudita (PIF), forte di un portafoglio da 620 miliardi di dollari, e dei legami col principe saudita Mohammed bin Salman.
A sancire l’accordo, un comunicato congiunto di PGA Tour, DP World Tour e LIV Golf, per il quale “si crea una partnership per un’organizzazione che porterà benefici a tutti” che introduce anche il concetto del golf a squadre. I sauditi avevano creato degli eventi paralleli ai tradizionali, riscuotendo un successo basato su un’aggressiva campagna di ingaggi ai campioni che ha fatto di Phil Mickelson, avversario storico di Tiger Woods, lo sportivo più pagato al mondo nel 2022 con 138 milioni di dollari. Golfisti del PGA Tour ingaggiati da LIV e “scomunicati” dal circuito statunitense: roba che Messi e Ronaldo sono una inezia economica. I due mondi hanno trovato in Donald Trump un mediatore in occasione del LIV Golf DC di Sterling, in Virginia, su uno dei suoi percorsi, il Trump National Golf Club. “Le parti hanno firmato un accordo”, recita il comunicato congiunto, “che combina le attività e i diritti commerciali di PIF (incluso LIV Golf) con le attività commerciali e i diritti di PGA Tour e DP World Tour, in una nuova entità a scopo di lucro di proprietà collettiva”. Il duo Bin Salman-Trump ha visto così riconosciuta la bontà del progetto e della formula: meglio alleati che nemici. Il consiglio di amministrazione della nuova entità commerciale includerà Yasir Al-Rumayyan (PIF) come presidente e Jay Monahan (PGA Tour) come amministratore delegato.