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30 settembre 2018. Una data che è entrata già di diritto nella storia recente del golf ma più in generale dello sport italiano, perchè Francesco Molinari ha firmato un’impresa senza precedenti. E’ vero, la Ryder Cup 2018 è stata vinta dall’Europa che con 12 grandi campioni è riuscita a surclassare quella che sembrava la corazzata inarrestabile degli Stati Uniti, arrivati al Le Golf National di Parigi con i favori del pronostico. Ma la magia di questa competizione davvero incredibile ha fatto sì che i ragazzi di Thomas Bjorn avessero quel qualcosa in più, apparendo più affiatati, efficaci e sportivamente feroci rispetto alle tante “superstar made in USA” che ancora una volta si sono confermate incapaci di costruire un team compatto e vincente nel vero senso del termine.
E poco importa se qualche sconfitta nei primi singoli ai danni di McIlroy, Rose e Fleetwood aveva fatto temere una possibile rimonta a stelle e strisce. I veri valori sono emersi nel corso della giornata finale, con il punto decisivo che non poteva essere conquistato da altri se non il “nostro” Chicco. C’è davvero di che essere orgogliosi di un ragazzo che negli ultimi mesi ha archiviato i risultati più incredibili della storia del golf azzurro, compiendo un ulteriore salto di qualità che è nelle corde di pochissimi al mondo. Prima il trionfo major all’Open Championship di Carnoustie, poi questo en plein in terra francese con cinque punti conquistati in altrettanti match disputati tra fourballs, foursomes e singoli. Mai nessun europeo prima di oggi c’era riuscito e l’unico statunitense era stato Larry Nelson nel 1979. Minimo comune denominatore di questi successi: la presenza di Tiger Woods, battuto nella corsa alla Claret Jug in Scozia e sconfitto tre volte nei doppi di venerdì e sabato insieme a Tommy Fleetwood con cui Francesco ha formato una coppia che è già nella storia. Con questi successi Molinari sta facendo conoscere a tanti italiani il golf, sulla strada ancora lunga che ci porterà alla Ryder Cup 2022 di Roma. Per molti non sarà un personaggio mediatico, ma in quella sua apparente freddezza si nascondono anni di sacrifici, lavoro e anche una grande passione che è esplosa in questa tre giorni tra esultanze folli, cori da stadio in suo onore e uno status ormai conclamato di assoluto fuoriclasse.
MA NON FINISCE QUI – La stagione di Molinari non è ancora finita, perchè all’orizzonte c’è un obiettivo tanto realistico quanto prestigioso: la vittoria dell‘ordine di merito europeo. Francesco è infatti in testa alla Race to Dubai dello European Tour e nelle prossime settimane cercherà di raccogliere altri punti verso il gran finale di Dubai, dove a novembre potrebbe chiudere una stagione che già oggi lo inserisce quantomeno tra i migliori sportivi italiani degli ultimi anni.