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Cresce l’attesa per la quarantaduesima edizione della Ryder Cup 2018, in programma dal 28 al 30 settembre sul percorso de Le Golf National a Parigi. I due capitani Thomas Bjorn e Jim Furyk hanno suonato la carica nella conferenza stampa congiunta.
“Non serve motivare i miei giocatori – ha spiegato Furyk – i quali sanno perfettamente che non vincono in Europa dal 1993, una striscia negativa lunga 25 anni. Non sarà comunque facile, perché la maggioranza degli spettatori tiferà giustamente per l’Europa e sappiamo quanto sia importante la spinta del pubblico. E’ un ostacolo che conosciamo bene e che dovremo superare. Sono contento per la vittoria di Tiger Woods nel Tour Championship: lo ha sicuramente caricato per questa sfida. Ha una tale esperienza che è già pienamente concentrato sul torneo e sulla squadra. Ha fatto una grande stagione e questa è stata un’eccellente notizia per noi. Averlo in campo dà enorme fiducia a tutti. Il percorso del Golf National lo stiamo imparando a conoscere in questi giorni, i ragazzi lo proveranno e sono sicuro che saranno pronti per la gara”.
“Il mio ruolo è quello di far esprimere al meglio i giocatori e spero di condurli nella giusta direzione – ha invece affermato Bjorn – ma principalmente devo sostenerli. Per vincere tutti dovranno dare il massimo, perché di fronte abbiamo una grande avversario, però non abbiamo paura di nessuno. Sul campo non andranno singoli elementi, ma ci sarà una formazione compatta. Non credo che qualcuno avvertirà la stanchezza, anche se tutti hanno giocato parecchio recentemente. Sono grandi atleti che si preparano a competere in un torneo che tutti i golfisti sognano di giocare nella loro carriera. Molti nella nostra formazione conoscono bene il campo per avervi anche disputato recentemente l’Open de France, ma non sarà un vantaggio perché lo troveranno in condizioni parecchio diverse. Sono contento che nel team USA ci sia Tiger Woods. Ho giocato con lui per tanti anni e ogni volta faceva qualcosa di eccezionale ed è esattamente ciò che tutti vogliono vedere da lui”.