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Il PGA Tour adotta il pugno di ferro e nega il via libera ai suoi membri per giocare il primo torneo della LIV Golf Invitational Series, organizzato dalla Superlega araba e in programma dal 9 all’11 giugno a Londra. Con una nota inviata ai giocatori dal vicepresidente esecutivo Tyler Dennis, il PGA Tour ha spiegato “che questa è la decisione migliore da prendere nell’interesse della nostra organizzazione e dei golfisti iscritti alla stessa“. Tante le stelle ad aver chiesto il nulla osta: da Sergio Garcia a Lee Westwood, da Ian Poulter a Martin Kaymer passando per Phil Mickelson e Richard Bland.
Greg Norman, Ceo della LIV Golf ed ex numero 1 al mondo del green, rilancia. Prima rivela di aver convinto PIF (fondo sovrano dell’Arabia Saudita) a ricevere finanziamenti extra, pari a 2 miliardi di dollari, per trasformare la sua serie di eventi in una vera e propria lega entro il 2024, poi spiega che l’idea è quella di “cambiare l’aspetto e l’intera presentazione del modo in cui il golf è stato giocato negli ultimi 53 anni“. Norman è sicuro che “numerosi giocatori prenderanno parte ai nostri appuntamenti anche senza il via libera del massimo circuito americano maschile. Il nostro obiettivo non è quello di intraprendere una battaglia legale con PGA Tour e DP World Tour, noi abbiamo una interpretazione diversa da quella loro. In quest’epoca c’è stato un monopolio ma la nostra unica intenzione è quella di offrire opportunità e migliorare il gioco del golf”.
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