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Non sono bastate le canoniche 72 buche per definire il vincitore del Commercial Bank Qatar Masters, torneo del tour europeo andato in scena al Doha GC (par 72). Jeunghun Wang, leader già dopo la terza giornata, è riuscito a trionfare solo dopo una buca di playoff con lo svedese Joakim Lagergren e il sudafricano Jaco Van Zyl. I tre contendenti hanno chiuso il torneo a -16, con Wang che aveva riaperto tutto con il bogey della 17.
Il playoff, andato in scena sul par 5 della 18, ha visto tutti e tre i giocatori raggiungere il green con i colpi regolamentari, ma Wang è stato l’unico ad imbucare il putt per il birdie e si è così laureato campione. Pesante soprattutto l’errore di Van Zyl, che ha mancato un corto putt per prolungare lo spareggio. In quarta posizione finale troviamo il francese Lorenzo-Vera e l’altro sudafricano Thomas Aiken, che si sono fermati a -15, ad un solo colpo dal playoff. Altra bella gara dell’inglese Jordan Smith, sesto a -14 insieme agli spagnoli Elvira e Cabrera Bello. Purtroppo delude Nino Bertasio, unico italiano riuscito a passare il taglio, che ha iniziato l’ultimo giro a ridosso della top10 per poi però incappare in un pessimo 75 finale, che ha fatto precipitare l’azzurro in 48esima posizione con -5 (71 69 68 75). Per Bertasio oggi tre birdie ma anche quattro bogey ed un doppio bogey, con ben quattro colpi persi nelle ultime quattro buche delle prime nove. Davvero un peccato perché un piazzamento di alta classifica poteva essere ampiamente alla portata.
Per Jeunghun Wang, 21enne sudcoreano, si tratta del terzo titolo in carriera sullo European Tour. Una precocità del genere era stata raggiunta precedentemente solo da Matteo Manassero e dall’indimenticabile Severiano Ballesteros. Per il vincitore anche il primo premio di quasi 390mila euro. Adesso lo European Tour rimane in Medio Oriente per la chiusura del cosiddetto “desert swing”: prende infatti il via giovedì l’Omega Dubai Desert Classic. Previsti in campo 12 dei primi 50 giocatori del mondo, oltre agli italiani Matteo Manassero, Renato Paratore e Nino Bertasio.