Non è sempre vero che a tale padre corrisponde tale figlio, e sono infinitamente di più i casi in cui gli eredi non sono riusciti a seguire le orme dei genitori. Per farlo occorre rimboccarsi le maniche, lavorare a testa bassa e avere una buona dose di ‘killer instinct’, sia sul campo che nella capacità di sfruttare le occasioni che si presentano fuori da esso. E molte volte non è comunque abbastanza. Ma, soprattutto, bisogna essere pronti a lasciare da parte il peso di un cognome ingombrante, cercando di emergere senza farsi sopraffare dalle aspettative e dai continui confronti. È quello che sta accadendo a Charlie Woods e Bronny James, che stanno regalando grandi soddisfazioni ai loro rispettivi padri e iniziando a muovere i primi passi nel golf e nel basket, discipline in cui i genitori Tiger e LeBron hanno fatto la storia.
Primo hole-in-one per Charlie Woods
Il 15enne Charlie Woods ha recentemente realizzato il suo primo hole-in-one, sotto gli occhi di papà Tiger, considerato da molti il più grande golfista di tutti i tempi. Charlie ha partecipato al PNC Championship, un torneo pre-natalizio a Orlando, che mette a confronto 20 coppie (formate tutte da parenti) insieme al padre Tiger: nel primo round erano a pari merito con i campioni in carica, il Team Langer, prima di uscire sconfitti a testa alta alla buca di spareggio.
Raggiante post gara Tiger Woods, che tornava sul green per la prima volta dopo il sesto intervento chirurgico alla parte bassa della schiena subito a settembre, ma che è riuscito comunque a muoversi bene e a tirare dei colpi chiave: “È stata l’emozione di una vita poter vivere quel momento con Charlie, fare la sua prima hole-in-one. Ecco cosa significa questo evento: concentrarsi sui legami e la famiglia“. Il campione californiano ha poi aggiunto in maniera ‘decoubertiana’: “So che non abbiamo vinto, ma è stato importante il fatto di aver gareggiato. Tanto di cappello ai Langers. Hanno giocato in modo incredibile“.
Ci è voluto un po’ prima che Charlie si rendesse conto di cosa stesse accadendo. Con un ferro 7 da 160 metri – alla buca 4, un par 3 – ha mandato la palla direttamente in buca dal tee, suscitando l’entusiasmo del padre, che lo ha abbracciato con la stessa forza con cui l’aveva fatto dopo la vittoria del Masters nel 2019, dandogli una spinta giocosa e poi ricordando, allo studente del secondo anno di liceo, che avrebbe dovuto offrire da bere per tutti. “Sono al verde“, ha risposto scherzando Charlie.
Bronny James compagno di squadra del padre LeBron in Nba
Nel frattempo Bronny James, figlio maggiore di LeBron, è il compagno di squadra di quest’ultimo ai Los Angeles Lakers, e sono diventati la prima coppia padre-figlio a giocare in Nba nella stessa stagione e nella stessa squadra. Quello di Bronny è stato uno dei debutti più attesi degli ultimi anni nel mondo della palla a spicchi d’oltreoceano. Le immagini di lui che entra in campo e poi seduto in panchina insieme al padre hanno fatto immediatamente il giro del web.
Il classe 2004 ha vissuto un inizio complicato: ha dovuto combattere contro un problema cardiaco che lo ha messo a dura prova fisicamente e mentalmente nel luglio 2023. “Sono diventato resiliente in questi ultimi due anni combattendo contro infortuni, malattie mentali, cose del genere – ha detto James Jr. -. Bisogna soltanto concentrarsi, lavorare ogni giorno e restare sulla buona strada. È una benedizione poter praticare questo sport che amo. C’era la possibilità che non fossi in grado di farlo. Quindi, mi sveglio e sono grato per questo ogni giorno“. Nonostante la pressione dovuta al suo cognome, Bronny ha imparato a gestire l’attenzione: “So che verrò giudicato diversamente, ma questa cosa non mi disturba“, ha dichiarato, rivelando il suo segreto: “Saper gestire i riflettori e continuare a concentrarsi sul proprio percorso“.