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Inizierà il 3 aprile ad Augusta, in Georgia, il più importante torneo di golf degli Stati Uniti d’America. Tantissime storie alimentano il mito dell’Augusta National, tra cui quella di un giovane afroamericano, condannato ingiustamente a 38 anni e mezzo di carcere per omicidio e diventato ‘il pittore del golf’ per eccellenza. Valentino Dixon è il suo nome, ed oggi vive a cinque minuti a piedi dal tempio del golf americano. A lui, questo sport così lontano dal suo ambiente ha restituito la libertà e salvato la vita. “Non avevo mai messo piede su un campo di golf prima di finire in prigione e ora ho giocato una ventina di volte. Nel sobborgo in cui vivevo si giocava solo a football americano e a basket, il golf era per i bianchi benestanti, non per un ragazzo di colore in un quartiere infestato dalla droga”, ha raccontato Dixon.
Dopo un’accusa non esattamente veritiera e un mezzo ergastolo, Valentino decidette di affidare la propria vita all’arte: “Se recuperi il tuo talento puoi recuperare la tua vita”, così da voler, in un primo momento, valorizzare il suo dono naturale per il disegno. Così trascorse dalle sei alle 10 ore al giorno a disegnare e dipingere, fino a quando il direttore del penitenziario, gli chiede un disegno da inviare alla famosa rivista Golf Digest che sta cercando opere originali per illustrare la bellissima 12ma buca dell’Augusta National. Valentino era incerto, non avendo mai visto prima un campo dal golf. Ma un compagno di cella gli lancia alcune copie del Golf Digest sul letto. Lui vede il verde brillante del green di Augusta interrotto solo dal marrone degli aghi di pino alla base degli alberi, dal lilla delle azalee e dai corsi d’acqua. Prende in mano i suoi pastelli e ‘racconta’ la buca numero 12.
“Cominciai a disegnare campi di golf ogni giorno e non riuscivo piu’ a smettere”, ha rievocato. Dopo aver fatto amicizia con un giovane giornalista del Golf Digest, Max Adler, Valentino iniziò a raccontarsi a tal punto che quest’ultimo cercò di aiutarlo per la sua ingiusta carcerazione. Nel gennaio 2018 il caso di Valentino diventò materia di una tesi di laurea per tre studenti della Georgetown University, invitati ad approfondirlo dai professori Marc Howard e Marty Tankleff. I tre giovani laureandi raccolsero una solida documentazione che non lascia dubbi sull’innocenza di Dixon. A quel punto l’avvocato distrettuale John Flynn avviò una revisione delle accuse attraverso la Conviction Integrity Unit che portò all’assoluzione e alla scarcerazione di Valentino dopo 27 anni nel settembre del 2018. Oggi, all’eta’ di 53 anni, la sua arte è apprezzata da grandissimi del golf: “Tutti vogliono opere sul golf, ho altri quadri straordinari ma tutti vogliono il golf. In fondo e’ giusto, senza il golf sarei ancora in carcere. Non mi sono mai fatto consumare dalla rabbia, non e’ nella mia natura. Ero sconvolto da chi mi aveva condannato ma riuscivo ancora a ridere e scherzare. Credo nell’affrontare gli ostacoli prendendoli come una motivazione. Dove mi porterebbero l’amarezza e la rabbia? Sarei solo una persona triste”.
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