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Prosegue la marcia di avvicinamento al Masters di Augusta, primo major stagionale, appuntamento imperdibile per ogni appassionato di golf, e non solo. Un torneo che torna finalmente a vedere un italiano in campo: Francesco Molinari sarà infatti l’unico nostro rappresentante, tra i 94 che da giovedì si sfideranno per conquistare l’ambita giacca verde. Il 34enne torinese torna sui green dell’Augusta National per la sesta volta in carriera, dopo non aver centrato la qualificazione alle ultime due edizioni. La storia al Masters di Francesco inizia nel 2010: un esordio assolutamente convincente, con il 30° posto finale, in un anno che lo avrebbe poi portato alla prima Ryder Cup e alla vittoria di un WGC. Nel 2011 e 2013 arrivano due tagli mancati, nel mezzo il 19esimo posto del 2012, che rimane per il momento il miglior risultato di Molinari ad Augusta. L’ ultima partecipazione nell’edizione 2014, chiusa in 50esima posizione. E finalmente il ritorno di quest’anno, dopo essere rientrato nei primi 50 del mondo grazie alla splendida vittoria nell’Open d’Italia dello scorso settembre.
Francesco arriva al Masters 2017 da numero 30 del mondo, dopo un inizio di stagione assolutamente convincente: tanti piazzamenti nei primi 10 e nei primi 20, soltanto tre tagli mancati negli ultimi venti tornei giocati e l’attuale 22° posto nella FedEx Cup del PGA Tour, dove l’azzurro gioca ormai gran parte dei tornei, riducendo le sue presenze sullo European Tour. Anche la condizione fisica sembra buona: sono infatti stati risolti i problemi al polso destro, che lo avevano costretto al ritiro nel WGC Dell Match Play di due settimane fa. Ma quali possono essere gli obiettivi di Molinari? A parlarne è lo stesso giocatore, in un’intervista telefonica rilasciata nei giorni scorsi a Sky Sport: “Naturalmente cercherò di preparare il torneo come tutti gli altri, anche se forse un po’ di emozione ci sarà sul tee della 1, dopo due anni di assenza. Il sogno sarebbe quello di arrivare nel gran finale di domenica vicino ai primi, con una speranza anche minima di vittoria. Sarebbe un’esperienza fantastica.”
Analizzando lo splendido percorso dell’Augusta National, la caratteristica precisione dell’italiano lascia ben sperare: al Masters l’importante è stare lontano dai guai. Sarà poi fondamentale il rendimento sui green e intorno ad essi: l’approccio e il putt sono fondamentali su cui Molinari ha lavorato molto, anche se alcuni avversari potrebbero essere superiori. Una cosa però è certa: se Francesco giocherà come ha dimostrato tante volte in carriera di poter fare, allora sognare non costa nulla. E chissà che non possa avvicinare il quinto posto del grande Costantino Rocca nel 1997, miglior risultato di un italiano ad Augusta.