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In attesa che il golf possa tornare a dare spettacolo sui green di mezzo mondo, continuiamo a rivivere alcuni grandi eventi del passato. La Ryder Cup 2010 è ricordata come una delle più incerte e combattute degli ultimi anni, con Europa e Stati Uniti protagonisti di una settimana davvero incredibile in quel del Celtic Manor, in Galles. Un’edizione della Ryder Cup che segna anche l’inizio di una nuova era, con diversi esordienti in campo che negli anni a venire sono diventati parte integrante del gotha del golf mondiale.
Il 2010 è infatti l’anno d’esordio tra gli altri per Dustin Johnson, Bubba Watson e Rickie Fowler negli Stati Uniti e per Rory McIlroy, Martin Kaymer e Francesco Molinari nell’Europa. A rendere la Ryder Cup speciale per i colori italiani c’è il doppio esordio: nella squadra europea c’è infatti anche Edoardo Molinari, entrato come wild card del capitano Colin Montgomerie dopo un’incredibile doppietta di tornei vinti in Scozia poche settimane prima. Due fratelli difendono i colori dell’Europa insieme per la prima volta in assoluto, visto che i due precedenti risalivano agli anni ’30 e al 1963, quando a sfidare gli Stati Uniti era solo il Regno Unito.
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La Ryder Cup 2010 viene purtroppo flagellata dal maltempo, che costrinse gli organizzatori a stravolgere il programma: per la prima volta la giornata finale va in scena il lunedì. Prima dei dodici singolari l’Europa è in vantaggio per 9,5 -6,5 e deve raggiungere i 14 punti e mezzo per riconquistare la Coppa, che in caso di parità rimane agli Stati Uniti in quanto detentori in carica.
Si decide tutto il 4 ottobre 2010 e gli Stati Uniti partono decisamente con il piede giusto. Stricker e Johnson accorciano subito le distanze battendo Westwood e Kaymer, l’Europa reagisce con le vittorie di Poulter e Donald mentre un allora 21enne McIlroy conquista mezzo punto pesantissimo contro Cink. Dopo i primi cinque match i padroni di casa mantengono due punti di vantaggio sul parziale di 11-9.
A suonare la carica statunitense arrivano però Tiger Woods e Phil Mickelson. La “Tigre” demolisce un esordiente Francesco Molinari grazie ad una prestazione sontuosa, con tanto di ferro in buca da oltre 100 metri alla 12. Woods mette a segno nove birdie in 15 buche e non lascia scampo all’azzurro che comunque gioca un ottimo golf. Mickelson regola Hanson senza patemi e i due danno il via ad un parziale degli Usa che vincono quattro punti e mezzo su cinque. Il mezzo punto arriva da un 21enne Rickie Fowler, che con una serie di putt incredibili rimonta uno svantaggio di tre buche a tre buche dalla fine all’azzurro Edoardo Molinari.
Si arriva così alla parità con tredici punti e mezzo a testa, decisivo l’ultimo match tra il nordirlandese Graeme McDowell e Hunter Mahan. “GMac” sbaglia alla 15 e rimane con una sola buca di vantaggio: al par 3 della 17 però Mahan sbaglia completamente l’approccio e così McDowell vince il match riportando la Ryder Cup in Europa nel tripudio generale. Continua quindi la striscia di vittorie casalinghe dell’Europa, con gli Stati Uniti che ancora oggi aspettano un successo in trasferta dal 1993.
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