Nella storia quasi centenaria della Ryder Cup, un posto di assoluto rilievo spetta all’edizione 1991 che a detta di molti ha rappresentato il “salto di qualità” della sfida tra Europa e Stati Uniti ai livelli che oggi continuiamo ad ammirare ogni due anni. Dal 27 al 29 settembre 1991 va infatti in scena una tre giorni di fuoco sul percorso di Kiawah Island, in South Carolina: una sfida all’ultimo sangue tra gli americani capitanati da Dave Stockton e gli europei guidati da Bernard Gallacher. La tensione sarà così palpabile tra i giocatori e nel pubblico da fruttare all’edizione 1991 nei mesi e negli anni a seguire la definizione di “War on the Shore” (“Guerra sulla spiaggia”) con cui ancora oggi è conosciuta.
L’Europa arriva all’appuntamento da detentrice del trofeo, avendo vinto le edizioni 1985 e 1987 ed avendo pareggiato nel 1989 mantenendo quindi la coppa. L’inizio però è tutto a favore degli Stati Uniti, che si portano subito in vantaggio per 3-1 dopo la prima sessione di gioco e al sabato mattina vanno addirittura in vantaggio di tre punti sul 7,5-4,5. Il sabato pomeriggio però tra mille tensioni e momenti davvero di grande acrimonia, gli europei dominano i fourballs e pareggiano i conti sul punteggio di 8-8. Ancora una volta decisiva la coppia spagnola formata dal compianto Severiano Ballesteros e Josè Maria Olazabal: i due vincono tre match e ne pareggiano uno nelle due giornate dedicate ai doppi.
La domenica decisiva inizia quindi in totale equilibrio, con l’Europa che grazie a Nick Faldo vince il primo match e si porta in vantaggio per la prima volta dall’inizio del torneo. Gli Stati Uniti rispondono grazie alle vittorie di Azinger su Olazabal e di Pavin su Richardson, ma rischiano di subire il contraccolpo della rimonta subita quando Mark Calcavecchia perde quattro buche di vantaggio a quattro buche dalla fine andando a pareggiare il suo match con Colin Montgomerie.
Una battaglia del genere non può che arrivare all’ultima buca dell’ultimo match: con gli Stati Uniti avanti 14-13 Bernhard Langer deve battere Hale Irwin per pareggiare i conti e permettere ancora una volta all’Europa di mantenere la Ryder Cup. I due iniziano la 18 in perfetta parità e al tedesco arriva la grande chance: Irwin infatti sbaglia e chiude con un bogey, lasciando a Langer un putt per il par e per mantenere la coppa di circa 1 metro e 80 centrimetri.
La pressione è altissima, tutto si riduce ad un singolo putt e anche un fuoriclasse come Langer non regge: il tedesco sbaglia il putt facendo scattare la grande festa degli Stati Uniti che riportano a casa la Ryder Cup per la prima volta dal 1983 mettendo fine alla più lunga sequenza di vittorie dell’Europa. Un errore passato alla storia, esattamente come tutta la “War on the Shore”.