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Nel giorno del suo trentunesimo compleanno, il mondo del golf celebra la classe e il talento di Rory McIlroy. Il nordirlandese aveva iniziato il 2020 nel migliore dei modi, tornando ad occupare la prima posizione del ranking mondiale per la prima volta dal settembre 2015. L’emergenza Coronavirus ha ovviamente fermato tutto, ma al momento della ripresa c’è da scommettere che tutti dovranno vedersela con un McIlroy a secco di Major dal 2014 e sicuramente voglioso di tornare ai massimi livelli.
Vincente sullo European Tour già da ventenne, la carriera di McIlroy ha avuto un’ascesa vertiginosa nel giro di pochi anni mantenendo quelle che erano le attese su quel giovane ragazzino di Holywood che iniziava a misurarsi con i grandi a sedici anni. Innumerevoli le sue prestazioni da sogno, ma paradossalmente tra i momenti più spettacolari della sua carriera c’è una sconfitta. Il match di singolo contro Patrick Reed alla Ryder Cup 2016 è infatti considerato uno dei più grandi incontri nella storia della biennale sfida tra Europa e Stati Uniti.
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Il 2 ottobre 2016, all’Hazeltine National Golf Club di Chaska in Minnesota va infatti in scena la terza ed ultima giornata della quarantunesima Ryder Cup. Gli Stati Uniti iniziano con tre punti di vantaggio, frutto di una superiorità abbastanza netta evidenziata nelle prime due giornate dedicate ai doppi. Il primo match in campo è proprio quello tra McIlroy e Patrick Reed, che nei doppi aveva dato spettacolo con Jordan Spieth. L’incontro tra i due è di qualità altissima: i birdie fioccano fin dall’inizio, con lo statunitense che mette in mostra un rendimento con il putt davvero mostruoso.
Uno dei momenti più spettacolari al par 3 della 8, quando McIlroy imbuca da venti metri zittendo letteralmente il pubblico statunitense. Pochi istanti dopo però è Reed ad imbucare zittendo con un gesto esplicito l’avversario: i due nonostante l’adrenalina, si scambiano un gesto di intesa e di grande fair play all’interno di un contesto di massima tensione. Altro momento molto intenso alla 15, quando entrambi “concedono” il putt all’avversario pareggiando la buca.
Si arriva così all’ultima buca con Reed in vantaggio 1 UP e quindi certo di portare a casa almeno mezzo punto. McIlroy prova a mettere pressione all’avversario ma il texano dà ancora prova di grande forza e alla fine vince il match nel tripudio generale. Per Rory si tratta della prima sconfitta nei singoli di Ryder Cup dopo due vittorie ed un pareggio nelle precedenti edizioni: ma in ogni caso va in archivio un match da tramandare ai posteri ed un perfetto ritratto di tutta la magia della Ryder Cup.
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