
Tara Dragas - Foto Simone Ferraro FGI
Classe 2007, tesserata con l’Associazione Sportiva Udinese: Tara Dragas ha talento e ambizioni. “Non è una cosa di tutti i giorni partecipare a dei Giochi Olimpici e sicuramente è uno dei miei obiettivi principali. So che è ambizioso, il pensiero c’è, è lontano, ma so che step dopo step potrei riuscire ad arrivarci”, assicura ai microfoni di Sportface TV, nella rubrica ‘Sport Is my Life’, la ginnasta. “Sono una persona solare, generosa e molto testarda – spiega –. Se mi metto in testa che devo fare una cosa, anche al di fuori dello sport, ci lavoro finché non la ottengo. Questo aspetto ha sicuramente dei pro perché è importante essere testardi nello sport. Ma ha anche dei contro quando si va oltre il necessario”. La sua allenatrice è sua mamma, Spela Dragas. “La maggior parte delle volte è una cosa favorevole avere la mamma allenatrice, ma ci sono delle volte in cui questo pesa. Se una gara o un allenamento è andato male, una ginnasta esce dalla palestra, va a casa e si concentra su altro rilassandosi. Nel mio caso invece riporto a casa tutti i pensieri e iniziamo a parlare di ginnastica. D’altronde mi alleno tante ore, la mia vita è quella”.
L’amore per la ritmica parte da lontano: “Avevo due anni e mezzo, mia mamma mi portava in palestra quando lei andava a lavoro – racconta Dragas -. Non sapeva dove lasciarmi e io giocavo con gli attrezzi (ride, ndr). Iniziavo a correre in giro per la palestra e mi tuffavo, cercando di imitare le altre più grandi. Anche mia nonna era allenatrice, è una cosa che si tramanda di generazione in generazione”. Il gesto preferito sono “i giri perché sono la mia caratteristica principale, quella che uno spettatore nota anche se non conosce la ginnastica. Ma devo comunque lavorarci, capita spesso di ‘cannarlo’ proprio. C’è di natura, ma devo lavorare molto: è una rotazione, un giro su noi stesse in determinate posizioni che sono sul codice dei punteggi e che hanno ciascuna un valore. Più è alto il valore, più è difficile eseguire questo movimento”.
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Tra i ricordi più belli ci sono gli “Europei junior del 2022 perché ho preso la medaglia d’argento al nastro”, ma anche l’ultima rassegna continentale “perché è stato il mio primo Europeo da senior. Non mi sarei mai aspettata la convocazione, ho fatto il cerchio ed è stata un’emozione diversa dal solito. Per la prima volta mi sono sentita parte del mondo dei grandi”. L’amore per la ritmica è parte di Dragas: “Le emozioni che si provano mentre si pratica la ritmica sono le più belle del mondo. Questo sport trasmette eleganza, forza, determinazione, difficoltà, ma allo stesso tempo è anche uno spettacolo bellissimo da vedere. Ancora di più da fare perché questi sentimenti li riesci a percepire dentro”.