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Grande Italia nelle finali di specialità dell’Egyptian Pharahos Cup 2021 di ginnastica ritmica. Milena Baldassarri conquista due ori (alla palla con 25.3 e alle clavette con 26.9) e due argenti (al cerchio con 24.10 alle spalle del 25.3 della russa Annekova e al nastro con 22.80). Due argenti, proprio alle spalle di Baldassarri, anche per la connazionale Alexandra Agiurgiuculese (alla palla con 25.2 e alle clavette con 26.5), che vince l’oro al nastro (23.3). Risuona dunque ben tre volte l’Inno di Mameli al National Council Sports Hall de Il Cairo, dove la concorrenza non era troppo agguerrita ma i punteggi in termini assoluti hanno confermato la ripresa del duo azzurro allenato da Maccarani.
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MILENA BALDASSARRI A SPORTFACE: “A TOKYO CON UN DRAGO SUL BODY”
“Ho visto finalmente un’attivazione mentale di entrambe le ginnaste – ha commentato Maccarani al termine delle finali -. È stato positivo mandare in Egitto, innanzitutto, Alexandra, perché le serviva resettare subito la prova degli Europei, non certo alla sua altezza. La ragazza aveva bisogno di ritrovarsi ed io mi aspettavo una reazione, che, dopo un cerchio così così, è arrivata come speravo. Il clic è scattato, da domenica scorsa si è allenata con intensità e i risultati si sono visti in pedana. La trasferta in Egitto le è stata davvero utile“.
Ottimi segnali in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2020 anche per Baldassarri: “Milena ha ritoccato qualcosa negli esercizi e nel programma – ha spiegato Maccarani – l’ho trovata migliorata, dinamica, veloce, con difficoltà curate ed eseguite come si deve. Insomma mi sono piaciute, sia l’una che l’altra, hanno gareggiato con quella determinazione necessaria in competizioni di livello, al di là della posta in gioco. Supportate da Elena Aliprandi, la responsabile nazionale delle individualiste, e da Julieta Cantaluppi, hanno fatto squadra come in un vero team“.
“Avevo chiesto loro di esprimere il potenziale maggiore, ultimamente sottotono, ed ho ricevuto le risposte giuste, in pedana, non a chiacchiere – sottolinea Maccarani -. Anche la carica del pubblico può aver influito, ci manca molto la spinta dei tifosi sugli spalti. Per le ginnaste sentire l’applauso o l’incitamento dopo un rischio è una conferma importante nel prosieguo della routine“. “Ho visto due regine a Il Cairo, e ad incoronarle tali è stata la gara, la cornice sugli spalti e la giuria che ha espresso pareri positivi. La preparazione dei mesi scorsi è servita ad arrivare a questa performance. Adesso guardiamo agli Assoluti, dove vorrei arrivassero al top” ha concluso l’allenatrice azzurra.
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