Ginnastica ritmica

Ginnastica ritmica, Basta e Corradini: “Ricevere giustizia, anche tardiva, deve essere priorità”

La squadra nazionale di ginnastica ritmica

Non è mai tardi per riconoscere una ingiustizia, soprattutto se clamorosa, e per riparare. I metodi usati finora destano sconcerto e provocano amarezza. Ricevere giustizia, anche tardivamente, deve essere una priorità oltre che un percorso lineare, dove l’indipendenza, l’autorevolezza e l’equilibrio dovrebbero essere sempre garantiti, a chiunque, in ogni circostanza”. Queste le parole di Anna Basta e Nina Corradini, ex atlete della Nazionale di ginnastica ritmica che hanno denunciato abusi e soprusi subiti durante la preparazione atletica quando erano nelle “Farfalle di Desio”, affidate a una nota ufficiale, unitamente all’associazione “ChangeTheGame”, alla luce anche delle recenti dichiarazioni rilasciate da Giovanni Malagò. Il presidente del Coni quest’oggi ha parlato della “volontà di far riaprire il processo sportivo”, conclusosi in prima istanza con un ammonimento per la ct Emanuela Maccarani e con un non luogo a procedere da parte della Procura di Monza.

Le due ex campionesse hanno fatto sapere di attendere una comunicazione ufficiale riguardo la riapertura del processo sportivo che coinvolge, oltre a Maccarani, anche la sua assistente Olga Tishina. Chi dovrà decidere questa volta, “potrà valutare sulla base di tutta la documentazione allegata alla segnalazione – prosegue la nota –. L’auspicio è che la riapertura del processo sportivo possa prescindere da quei personaggi che rischiano, a loro volta, di essere messi sotto inchiesta disciplinare. Dovranno essere valutati fatti nuovi, che coinvolgono anche nuovi soggetti”.

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