
Emanuela Maccarani - Foto LiveMedia/Valerio Origo
Emanuela Maccarani con effetto immediato non guiderà più le azzurre della ginnastica ritmica. Ad annunciarlo, al termine del Consiglio Federale odierno che si è tenuto a Roma, è stato il nuovo presidente della Federginnastica, Andrea Facci. “Ho ritenuto, anche per le note vicende di cronaca, di non confermare l’attuale direzione tecnica della sezione Ritmica, che assumerò io ad interim fino al 30 giugno. Vorrei dare un taglio diverso a questa organizzazione – ha spiegato in conferenza stampa il numero uno della FGI -. Per questo, è stata votata all’unanimità la risoluzione anticipata del contratto con la direttrice tecnica della Nazionale di ritmica, Emanuela Maccarani: si conclude così una gestione tecnica durata più di 30 anni, che negli ultimi mesi dopo le vicende che tutti conosciamo aveva garantito la continuità portando le Farfalle ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, ma ora abbiamo deciso che il ciclo si sia esaurito e anche la squadra grazie ai nuovi innesti ha bisogno di guardare al futuro. Lo facciamo con energia e ottimismo”.
Facci assume la direzione ad interim fino al 30 giugno
Trent’anni di successi a livello europeo e mondiale, culminati con le straordinarie medaglie olimpiche conquistate prima a Tokyo e poi a Parigi. “Oggi abbiamo preso la decisione e sono partite le comunicazioni ufficiali. Io domani andrò a Desio a incontrare le tecniche e le ginnaste dell’Accademia per parlare con loro e spiegare che si inizierà una diversa tipologia di percorso. Nei giorni passati ho avuto delle interlocuzioni con la professoressa Maccarani, dove avevo espresso le mie difficoltà, la decisione nello specifico gliel’ho anticipata venerdì pomeriggio”, ha aggiunto Facci. “Il nome di quello che sarà un allenatore capo della Ritmica non c’è, per vari motivi. Ci sono altri tecnici che stanno lavorando e stanno portando avanti l’attività dell’Accademia di Desio. Ho preso l’interim della direzione tecnica della Ritmica perché vorrei rovesciare l’idea di un allenatore solo al comando e dare l’idea di uno staff e della divisione delle competenze. Ho bisogno di tempo e di ragionare su questo”.
“Ambiente danneggiato, vorrei porre l’accento sul futuro”
“Io sono entrato in Federazione nel 2017. L’ambiente, quando scoppiò il caso, è stato molto colpito: io sono rimasto alla finestra e non ho avuto parte attiva nella gestione della vicenda legata a presunti abusi nei confronti di alcune ginnaste“, ha spiegato ancora Facci. “Personalmente ritengo che si sia cercato di gestire la situazione in funzione dell’obiettivo delle Olimpiadi e penso che sia molto facile con il senno di poi commentare le scelte altrui – ha proseguito -. Dico che questa vicenda durata così tanto ha colpito molto e ha avuto una ricaduta emotiva che non ha giovato all’ambiente. Ci sono dei procedimenti giudiziari in atto e mi son ritrovato con dei nodi che sono arrivati al pettine, dunque ci si trova a fare delle valutazioni. Alcune cose hanno danneggiato il nostro ambiente e me ne dispiace, ma ora vorrei porre l’accento più sul futuro che sul passato”.

D’Ottavio: “Momento giusto per puntare al rinnovamento”
“Emanuela è stata una figura molto presente nella mia carriera sportiva, negli ultimi 8 anni alle Olimpiadi – le parole della vicepresidente della FGI Fabrizia D’Ottavio -. Le problematiche di cui si è parlato in modo intenso, sono problemi che persistono nella sezione già da tempo. Con modalità diverse, ma sono dinamiche che aspettiamo da tempo di poter modificare. Il nostro obiettivo sono grandissimi risultati che devono andare a braccetto con il benessere degli atleti, psicologico e fisico. L’alto livello non può viaggiare con velocità diverse. Questo è un momento complesso ma anche il momento giusto per dare una dinamica diversa e puntare al rinnovamento”.