“Ogni sogno è possibile se ci credi fino in fondo. Io sognavo di vincere l’Olimpiade e ci sono riuscito. Ora voglio provare a costruire una federazione migliore”. È questo l’obiettivo di Jury Chechi, il “Signore degli Anelli”, un oro e un bronzo ai Giochi Olimpici, ora pronto per la presidenza della Federazione ginnastica d’Italia.
L’olimpionico ha presentato la sua candidatura questa mattina a Roma, presso la Sala Sintelco alle Officine Farneto, nel giorno in cui è scaduto il termine per proporsi come erede del presidente Riccardo Agabio, che ha deciso di non ripresentarsi dopo 16 anni alla guida della Fgi. IL 17 dicembre, al Crowne Plaza Rome St. Peter’s, Chechi sfiderà Gherardo Tecchi, ex consigliere federale: “Io mi sento in debito con questa federazione – ha dichiarato Chechi, medaglia d’oro ad Atlanta 1996 e bronzo ad Atene 2004 – ho vinto sfruttando l’aiuto della Fgi. Ora non mi candido perché abbiamo una federazione in emergenza: la Fgi è in buona salute, ma ha anche delle criticità, delle situazioni che vanno migliorate. Il mio obiettivo è questo: provare a fare meglio”.
Nella sua squadra il 37enne toscano ha inserito l’altro ex campione olimpico, Igor Cassina, oro nella sbarra ad Atene 2004. Gli altri candidati come consiglieri federali sono Viviana Romeo, Giuseppe Riccio, Roberto Settimi, Claudio Pasquali, Andrea Facci, Luisa Riboli, Matteo Massetani in quota tecnici e Fabrizia D’Ottavio in quota atleti, come Cassina, ma “ho deciso di dare spazio anche all’opposizione – ha spiegato Chechi – perché l’unità è uno de valori fondamentali”. Il claim dell’olimpionico recita, non a caso, “Lavorare insieme significa vincere. INSIEME”: “O si arriva al risultato in questo modo oppure non ce la facciamo – ha osservato il toscano – I miei valori sono la meritocrazia, l’organizzazione, la semplicità, la leadership, l’etica e appunto l’unità. Dobbiamo invertire il trend dei tesserati in calo dal 2013, dobbiamo investire negli impianti, nella formazione e soprattutto entrare nelle scuole con un programma strutturato a livello nazionale”.
Tutto questo, nel programma di Chechi, sarà possibile farlo attraverso un aumento delle risorse a disposizione: “In che modo? C’è bisogno della Fig Servizi, una società che dovrà occuparsi della gestione dei grandi eventi, degli immobili e dei servizi di proprietà, ma anche del marketing e del reperimento di risorse economiche da sponsorizzazioni e partnership. Voglio triplicare questo tipo di introiti entro il 2020: non appalteremo più la gestione di questi aspetti a società esterne. Cambierà tutto per la federazione, l’obiettivo è generare un circolo virtuoso: con maggiori risorse posso investire nella parte tecnica e con risultati importanti possiamo fare grandi eventi. Perché, per esempio, non organizzare gli Internazionali di Roma? Potremo avere un maggior seguito e automaticamente maggiori risorse economiche”.
Tanto lavoro da fare per riportare l’Italia sul podio olimpico, mancato la scorsa estate a Rio de Janeiro: “Il presidente Agabio ha ottenuto risultati importanti in questi sedici anni – ha sottolineato Chechi – ma dobbiamo tornare a vincere le medaglie olimpiche perché è l’unica cosa che conta. Lavoreremo per questo, dobbiamo evitare gli errori commessi nell’artistica maschile e nel trampolino elastico e proseguire invece il buon lavoro fatto nel femminile e nella ritmica. Con la programmazione, la condivisione degli obiettivi e regole certe per atleti e tecnici possiamo fare meglio già nel breve periodo: perché questa federazione non è in coma, ma non possiamo permetterci di sbagliare ancora”.
GUARDA L’INTERVISTA INTEGRALE A JURY CHECHI