Sarebbe potuto andare decisamente meglio l’esordio azzurro della ginnastica artistica maschile ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020. All’Ariake Gymnastics Center sono andate in scene le qualificazioni, valide per conquistare la finale a squadre, quella All-Around individuale a 24 e per le finali di specialità. Protagonisti i due italiani Marco Lodadio e Ludovico Edalli, impegnati, rispettivamente, agli anelli e sul concorso generale, poiché l’Italia non è riuscita a ottenere il pass olimpico con la squadra. Purtroppo, però, nessuno dei due è riuscito a centrare il proprio obiettivo, con grande delusione specialmente per il vice campione mondiale agli anelli, considerato da tutti l’erede di Jury Chechi.
Al rientro proprio all’Olimpiade dopo un anno segnato dall’intervento chirurgico alla spalla e senza nessuna competizione internazionale causa infortunio e pandemia per 16 lunghi mesi, l’aviere dell’Aeronautica Militare non è riuscito a esprimersi al meglio, totalizzando 14.633 punti che non bastano per entrare tra i migliori otto della specialità. Il ginnasta, allenato da Gigi Rocchini alla Ginnastica Civitavecchia, si piazza al nono posto ed è quindi la prima riserva nell’attrezzo, a meno di due decimi dall’ultimo qualificato, il cinese Hao You.
Ha tentato il tutto per tutto anche l’altro azzurro in gara, il sei volte campione italiano assoluto impegnato sul giro olimpico completo, nella sua seconda Olimpiade dopo Rio 2016: il ginnasta, allenato alla Pro Patria Bustese da Paolo Siviero, ha fatto bene ad anelli, cavallo con maniglie e sbarra mentre avrebbe potuto dare qualcosa di più sia a volteggio che a parallele, uno dei suoi attrezzi di punta. Il punteggio totale di 81.231 lo relega al 38° posto in classifica, che non basta per accedere alla finale: Edalli è la seconda riserva e, quindi, potrebbe rientrare in gioco soltanto nel caso in cui due ginnasti decidessero di rinunciare al “medals round” in programma lunedì 26 luglio.
Per quanto riguarda la competizione a squadre, la qualifica di oggi ha lanciato in testa i padroni di casa del Giappone, seguiti da Cina e ROC ovvero il Comitato Olimpico russo. Si qualificano per la finale a 8 per team anche USA, Gran Bretagna, Germania, Svizzera e Ucraina. A livello individuale, prestazione sublime per il giovane 19enne giapponese Daiki Hashimoto che guida la classifica di qualificazione. Inseguono il campione del mondo in carica Nikita Nagornyy e il cinese Xiao Ruoteng, iridato all around a Montreal nel 2017. Due esclusioni a sorpresa anche per gli specialisti, a conferma che il prezzo più alto non lo paga soltanto Lodadio, oltretutto alla sua prima esperienza olimpica. Fuori dai Giochi l’idolo di casa Kohei Uchimura e l’olandese Epke Zonderland, protagonisti di due clamorosi errori alla sbarra.