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L’attesa sale, la pressione aumenta per il Campionato Italiano Assoluto 2017 di Ginnastica Artistica maschile e femminile, in programma questo fine settimana al Pala Evangelisti di Perugia. Sul versante femminile, saranno tante le stelle della polvere di magnesio che scenderanno in pedana per contendersi il vertice nazionale in una due giorni di gare che regalerà emozioni e tante sorprese. Come un lago con tutti i suoi cigni, il campo gara umbro dovrà fare a meno di una delle ginnaste più apprezzate degli ultimi anni: Tea Ugrin.
Argento a squadre agli Europei junior del 2012, bronzo alle parallele durante gli Eyof del 2013, campionessa italiana nel 2013 e nel 2015, Tea non ha bisogno di ulteriori presentazioni. Eleganza, precisione ed artisticità sono i punti di forza di questa giovane ginnasta italiana, classe 1998, nata e cresciuta nella sua Artistica ’81 Trieste sotto lo sguardo attento di Diego Pecar e Teresa Macrì. La sua assenza nella lista delle ginnaste che prenderanno parte all’imminente test in ottica Mondiali ha suscitato molto dispiacere e la curiosità di tanti suoi fan. “Si va avanti – ha dichiarato Tea in un’intervista esclusiva rilasciata a Sportface.it – Sono in una fase di recupero dopo la maturità e sono un po’ ferma per il problema al piede”.
Anche per Tea, come per Lara Mori (leggete l’intervista esclusiva di Sportface.it)
Abituata sin da piccola a dover organizzare il proprio tempo per conciliare studio e allenamenti, Tea ha dovuto attraversare e superare diversi momenti di difficoltà e alcuni cambiamenti: “In tutti questi anni, è stato tutt’altro che facile. Sono riuscita a frequentare la scuola pubblica senza troppi problemi fino a metà della terza superiore; poi, ho dovuto frequentare la scuola privata e dare gli esami a giugno. I professori non sempre capivano e ciò non aiutava. I compagni, invece, mi sono stati sempre vicino e mi incitavano ad andare avanti, nonostante tutto. Sono stata molto fortunata a capitare in una classe in cui quasi tutti praticavano sport e quindi, in un certo modo, capivano. In quinta superiore ho deciso di ritornare alla scuola pubblica per riallacciare i rapporti con i miei vecchi compagni e amici, ma ho dovuto cambiare indirizzo di studi: con la privata avevo intrapreso un altro indirizzo perché non avevo la possibilità di proseguire con il mio. Mi sono ritrovata completamente spaesata in una nuova classe. Con il passare dei giorni, a poco a poco, sono riuscita ad instaurare nuove amicizie e, quando ripenso a tutto questo, sono molto felice”.
Italiana, ma di origini slovene, Tea Ugrin è un’adolescente matura, decisa e con le idee molto chiare. Nonostante la giovane età, nonostante il problema al piede che l’ha costretta ad interrompere la rincorsa verso il sogno a cinque cerchi, la ginnastica artistica continua ad occupare un posto fondamentale nella sua vita e lei non vuole assolutamente arrendersi: “L’obiettivo è quello di rimettermi in forma e di risolvere completamente il problema al piede che, nonostante l’intervento dello scorso anno, continua a farmi male. Quest’anno mi dedicherò alla ginnastica e, nel mentre, penserò se continuare o meno gli studi. Mi piacerebbe molto fare fisioterapia, sopratutto sportiva, ma il sogno rimane quello di andare alle Olimpiadi!”.
Nella ginnastica, così come in molti altri sport, c’è tanta rivalità. La vita delle ginnaste dura davvero poco, gli obiettivi sono più o meno gli stessi ed il treno che conduce all’Olimpo passa una volta ogni 4 anni. In Italia, la base sta crescendo e nuovi talenti stanno emergendo sia in campo nazionale sia internazionale. Con il progetto “Road to Tokyo2020” tante piccole fatine, accomunate dalle stesse ambizioni ed emozioni, stanno iniziando a brillare e a dispiegare le ali. Il futuro sembra nelle loro mani, ci sarà ancora spazio per le ginnaste che appartengono al vecchio quadriennio olimpico? “Come tutte noi, si allenano ogni giorno e cercano di dare il massimo per guadagnarsi un posto in squadra. È vero che per essere così giovani hanno delle difficoltà molto alte. Ma bisogna vedere chi arriva “intera” agli appuntamenti importanti!”, ha evidenziato la diciannovenne triestina che sa bene cosa significa dover rinunciare ad un appuntamento importante come le Olimpiadi.
Sicuramente non é stato facile per lei rialzarsi dopo l’intervento a cui si è dovuta sottoporre al termine dell’estate scorsa ma, Tea ha avuto la fortuna di avere al suo fianco alcune persone importanti che le hanno permesso di vivere con serenità il lungo periodo di stop e che l’hanno aiutata a ritrovare la carica giusta per tornare ad inseguire i propri sogni: “I miei più grandi sostenitori sono stati sicuramente i miei genitori e i miei allenatori. Devo dire però che anche molte mie amiche credevano in me e mi hanno aiutata. Per quanto riguarda Federica Macrí (sua amica nonché compagna di squadra nel campionato di Serie A, ndr), non saprei descrivere il legame che si è instaurato tra di noi. È più di un semplice rapporto di amicizia, è come una sorella. Posso sempre fare affidamento su di lei sia per quanto riguarda la ginnastica sia per chiederle consigli sulla vita “privata”. Mi ha aiutata a crescere e mi è sempre stata vicina. Abbiamo condiviso tanti momenti di gioia e, nei periodi più brutti, sapevamo di poter fare affidamento l’una sull’altra”, ha confessato Tea.
Lea sarà dunque costretta a saltare gli Assoluti di Perugia e, quindi, sfumerà la possibilità di vederla ad ottobre ai Mondiali di Montreal. La speranza è che il suo amore smisurato per questo sport la riporti presto sui campi gara più importanti, non solo in Italia ma nel mondo, con la speranza che la ginnastica la continui a ripagare di tutti i sacrifici che ogni giorno compie per tornare ai livelli che le spettano. “Questo sport mi ha dato tanto e spero che continuerà a farlo. La ginnastica mi ha insegnato a rialzarmi dopo tante cadute, difficoltà e dopo che il mio sogno di una vita si è infranto; mi ha fatto capire quanto sia importante avere qualcuno accanto che ti sostenga e che ti aiuti. Le esperienze che ho potuto vivere grazie alla ginnastica sono di gran lunga superiori rispetto a quelle che un comune adolescente affronta e penso che questo mi abbia aiutata a crescere e a diventare indipendente. Lo sport mi ha insegnato che le difficoltà vanno affrontate e le gioie condivise!”.