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“Finalmente ho fatto la scelta migliore della mia vita, ho deciso di fare ginnastica!”: così Sara Ricciardi, 14 anni, Capo D’Orlando, si presentava al mondo della polvere di magnesio. Da quel web portrait, trasmesso ben 7 anni fa su MTV in occasione della prima stagione di “Ginnaste Vite Parallele”, tante cose sono cambiate. Sara, adesso, ha 21 anni, si allena alla Corpo Libero Gymnastics Team di Padova ed è una ragazza cresciuta, più matura che conserva gelosamente i ricordi di quelli anni vissuti in simbiosi con il body azzurro.
Da Paolo Bucci a Michela Francia, passando per un’anemia mediterranea che ha compromesso circa un anno della sua carriera spingendola quasi al ritiro, tra passato e presente, tra rimpianti e obiettivi, è una Sara serena e tranquilla quella che si racconta ai microfoni di Sportface.it qualche giorno dopo l’esordio stagionale ad Arezzo nella prima tappa del Campionato Nazionale di Serie A 2018.
Com’è stato tornare in campo gara in questo 2018?
“E’ stato davvero emozionante però, fortunatamente, sono stata brava a trasformare l’emozione in grinta e voglia di dimostrare quello che so fare anche grazie al supporto della mia allenatrice, Michela Francia, che mi ha aiutata a gestire la tensione e a rimanere concentrata. Essendo la più grande della squadra, ho avvertito un po’ il peso della responsabilità ma, insieme alle mie compagne, ho portato a termine una bella gara in modo deciso e determinato. Mi sento bene e, mentalmente, sono pronta per continuare la preparazione in vista delle prossime tappe di Serie A e del campionato individuale”.
Quante cose sono cambiate tra la Sara di “Ginnaste Vite Parallele” e la Sara di adesso?
“Sicuramente, è cambiato il mio atteggiamento rispetto alla Sara di 7 anni fa. Quando hanno girato il programma su MTV ero piccola e avevo bisogno di qualcuno che mi stesse dietro più tempo; invece, adesso, sono più responsabile, più precisa ed anche in palestra, durante gli allenamenti, sono più costante e so che devo sempre dare il massimo anche se mi capita la cosiddetta giornata no”.
Quanto ha influito l’esperienza al Centro Tecnico Federale di Milano sulla tua carriera e sulla tua personalità?
“Diciamo che l’esperienza a Milano è stata un’opportunità che, in quel periodo, è caduta a pennello perché la palestra dove mi allenavo da quando ero bambina non era più adatta al mio livello, non mi consentiva di inseguire i miei sogni e, quindi, di raggiungere i miei obiettivi. Non è stata una scelta facile, decidere di andare via da casa all’età di soli 12 anni, molto lontana dalla mia Sicilia e dai miei genitori, non è stato semplice, non è da tutti. Ma io non volevo perdere quell’occasione e così, sono partita e ho iniziato questo percorso”.
Se potessi tornare indietro, rifaresti le stesse scelte o cambieresti qualcosa?
“Se avessi la possibilità di fare un salto nel passato, proverei senza dubbio a comportarmi in maniera diversa cercando magari di rimboccarmi le maniche e di sfruttare meglio quell’opportunità che mi era stata data. Però, nello stesso tempo, le condizioni in cui mi trovo a lavorare oggi mi piacciono molto”.
Da Milano a Padova, quali sono stati i motivi principali di questo cambiamento?
“Negli anni in cui sono stata a Milano ho avuto diversi problemi fisici a causa di una brutta forma di anemia mediterranea che mi ha tenuta ferma circa un anno. Stavo quasi pensando di ritirarmi definitivamente dall’attività agonistica ma poi, la richiesta di Michela Francia che, tramite il mio ex allenatore, mi ha chiamata in prestito alla Corpo Libero Gymnastics Team di Padova, mi ha spinta a soffocare quel pensiero negativo e a continuare la mia carriera da atleta”.
Quanto è stata importante la figura di Michela Francia per la tua rinascita come ginnasta?
“Michela è stata fondamentale per me, il suo atteggiamento nei miei confronti ha influito molto sulla mia rinascita come persona e come ginnasta. Essendomi trasferita da sola, lei è stata molto importante in questi primi tre anni a Padova. Con lei ho un rapporto fantastico, siamo riuscite davvero a creare un rapporto da mamma e figlia e la considero come una famiglia su cui posso sempre contare. Nel corso dei primi due anni trascorsi alla Corpo Libero Gymnastics Team, lei ha cercato di migliorare il mio comportamento e, soprattutto, mi ha spinta a riflettere sulle mie capacità. Io ero convinta di non avere abbastanza qualità per inseguire i miei obiettivi ma, insieme, siamo riuscite a sviluppare un metodo di allenamento molto particolare e preciso con cui è riuscita a mettere da parte le mie paure e ad innalzare notevolmente il livello della mia ginnastica. Lei mette il cuore in tutto quello che fa per le sue ginnaste e quindi, di conseguenza, trasmette anche a noi la sua grande passione. La reputo un’allenatrice molto valida, oltre che una bellissima persona, perché mi sprona molto e cerca sempre di farmi sentire a mio agio durante gli allenamenti”.
Dove ti vedi tra qualche anno? Pensi che continuerà ad esserci la parola ginnastica nella tua vita?
“Diciamo che vorrei continuare la mia carriera da ginnasta ancora per qualche anno; poi, per quanto riguarda il mio futuro, mi piacerebbe diventare un’allenatrice come la Michela che, come detto prima, mette l’anima in tutto quello che fa per aiutare le sue ginnaste ma, soprattutto, mi piacerebbe riuscire a dare a tutte le mie future atlete la possibilità di provare a raggiungere i loro obiettivi”.
Come ti vedono le tue compagne di squadra più piccole? Ogni tanto ne approfittano per rubarti qualche consiglio?
“Credo che le più piccoline mi vedano come un punto di riferimento in quanto sono la ginnasta più grande del nostro gruppo. Spesso mi chiedono dei “trucchetti” su come eseguire un elemento senza avere troppa paura; io cerco sempre di aiutarle e di dimostrare loro che il lavoro svolto in palestra porta spesso a grandi soddisfazioni”.
Parlando di Alessia Scantamburlo, tua compagna di stanza a Milano ed ex ginnasta della Corpo Libero, siete ancora in contatto? É stata anche lei a condizionare il tuo trasferimento a Padova?
“Con Alessia Scantamburlo non ho mai perso il contatto, lei è una persona speciale, molto precisa. Ci siamo sempre aiutate, sia quando eravamo a Milano sia durante il primo anno all’interno di questa fantastica società di Padova ed infatti, quando la Michela ha chiesto la mia presenza nella sua squadra, sapevo che ci sarebbe stata anche lei e quindi, sicuramente, Alessia mi ha dato una spinta in più a trasferirmi”.
Quali sono i tuoi obiettivi di squadra ed individuali per questa stagione?
“Devo dire che sono molto concentrata, sto lavorando bene e sto cercando di perfezionare i miei esercizi. L’obiettivo di squadra è quello di affrontare con orgoglio il Campionato e di salvarci dimostrando a tutti il lavoro compiuto durante questi mesi. Invece, per quanto riguarda il mio percorso individuale, l’obiettivo è quello di riconfermarmi campionessa nazionale di categoria e provare a partecipare ad una gara più competitiva come i campionati assoluti”.