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Si stanno scaldando i motori, si stanno definendo gli ultimi dettagli: manca ormai sempre meno alla prima tappa del Campionato di Serie A 2018. Il nostro viaggio tra le squadre che prenderanno parte alla gara prosegue a Torino, dove abbiamo conosciuto la Società Ginnastica Victoria. E’ stato Alessio Corsato, tecnico della società, a rispondere alle domande di Sportface.it
Qual è l’obiettivo di questa stagione per la squadra?
“L’obiettivo è di arrivare tra le prime 16, per poi rientrare almeno nella Serie A2 l’anno prossimo, conoscendo le avversarie sarà una bella impresa perché ci sarà una concorrenza alta”.
Cosa ne pensate della rivoluzione del campionato con le 24 squadre quest’anno e le prime 8 per la A1 e le seconde 8 per la A2 l’anno prossimo?
“Era un cambiamento necessario per fare poi una migliore selezione per il 2019 perché 12 squadre per serie erano troppe e per arrivare ad averne 8 per serie era necessario fare un passaggio obbligato, quello di quest’anno, con 24 squadre, che non è il massimo perché poi verrà fuori una giornata lunghissima di gara. La squadra gareggia un’ora e mezza ma per avere poi il risultato finale devi aspettare tutto il giorno, però era necessario farlo per avere un bel campionato ad 8. Il campionato a 12 prevedeva 3-4 squadre, quelle che poi retrocedevano, che non appartenevano alla stessa categoria delle altre”.
Da qualche anno avete la possibilità di organizzare una delle tappe di Serie A nella vostra città, Torino: come vivete questo impegno e come affrontate l’emozione di gareggiare di fronte al vostro pubblico?
“Quest’anno la sentiamo ancora più dell’anno scorso: l’anno scorso avevamo fatto l’apertura, mentre quest’anno organizziamo la finalissima dell’8-9 giugno. Ci sono più di sei mesi di preparazione che sono portati avanti dallo staff dirigenziale della società. Di certo la tensione è sentita dalle nostre ginnaste perché gareggiano a casa, ci sono tutti i loro amici di scuola e parenti che vengono a vedere la gara e le prove del giorno prima. E’ una settimana, quella precedente alla gara, veramente stressante. A livello emotivo è sicuramente emozionante ma anche molto delicato perché le ginnaste sono giovani, hanno 14-15 anni, quindi è difficile gestire la loro emozione. E’ bello da un certo punto di vista, perché ti carica l’emozione e l’avere tutti i parenti vicini, ma è anche complicato da gestire perché sei altamente vulnerabile”.