Ginnastica artistica

Ginnastica artistica, scandalo Nassar: Biles e compagne chiedono 50 milioni all’FBI

Simone Biles
Simone Biles - Foto LiveMedia/DPPI/Kanami Yoshimura
Lo scandalo degli abusi sessuali all’interno della nazionale di ginnastica artistica femminile continua a sconvolgere gli Stati Uniti. L’ex tecnico Nassar è stato condannato ed ora Simon Biles e compagne chiedono 1 miliardo di risarcimento all’FBI. Le accuse delle ginnaste si basano sul rapporto pubblicato dall’ispettore generale del Dipartimento di Giustizia, che lo scorso anno ha criticato duramente l’operato dell’FBI. Il rapporto ha infatti rivelato che gli agenti dell’FBI di Indianapolis hanno ricevuto una prima visita della Nazionale Usa per segnalare Nassar il 28 luglio 2015, non prendendo però sul serio le dichiarazioni. Gli agenti non hanno documentato le prove ricevute e non hanno nemmeno segnalato le accuse all’FBi di Lansing, nel Michigan. Inoltre, gli agenti hanno dichiarato il falso per coprire gli errori commessi.
Questa leggerezza ha permesso a Nassar di continuare ad allenare (ed abusare) le ginnaste della Nazionale Usa per quasi 14 mesi dopo la prima segnalazione all’FBI. L’accusa pubblica a Nassar è infatti arrivata nell’autunno del 2016 e all’inizio del 2018 era stato condannato all’ergastolo effettivo in carcere per abusi sessuali e pornografia infantile. L’FBI si è rifiutata di commentare immediatamente, intervenendo solo dopo che il Dipartimento di Giustizia ha detto alla fine di maggio di non voler accusare gli agenti dell’FBI di Indianapolis.

Biles, Maroney, Nichols e Raisman, che sono alcune delle figure più famose del loro sport, ora chiedono ciascuna 50 milioni di dollari all’FBI, come riferito dai loro avvocati. Altre ginnaste (non tutte hanno voluto dire pubblicamente il loro nome), hanno rivelato di essere state aggredite da Nassar proprio dopo che l’FBI aveva “denunce credibili da numerose fonti e prove corroboranti”. Fra queste anche Samantha Roy, una ginnasta del Michigan che aveva 18 anni nel 2015, che dice di essere stata aggredita da Nassar almeno 40 volte dopo il 28 luglio 2015 ( a cui si aggiungono gli abusi precedenti, da quando aveva 12 anni).

LA RISPOSTA DELL’FBI

Christopher Wray, direttore dell’FBI dal 2017, ha dichiarato, in un’audizione al Congresso il mese scorso, che l’ufficio ha apportato una serie di modifiche. “Faremo in modo che tutti nell’FBI imparino la lezione da quella tragica esperienza” ha detto, confermando che gli agenti dell’FBI hanno fatto false dichiarazioni. In particolare, il rapporto dell’ispettore generale porta l’attenzione sull’intervista telefonica dell’ufficio di Indianapolis dell’FBI con la ginnasta Maroney, risalente al settembre 2015. L’agente che ha condotto l’intervista non l’ha documentata fino a febbraio 2017, più o meno il periodo in cui il Wall Street Journal ha riferito per la prima volta dei ritardi nelle indagini.

Maroney ha dichiarato al Senato degli Stati Uniti che “parlare di questo abuso mi darebbe PTSD per giorni, ma ho scelto di parlarne per cercare di fare la differenza e proteggere gli altri“, sottolineando come averlo “minimizzato e ignorato” dall’FBI sia stata una delle cose peggiori della sua vita. Biles, che non sapeva di essere stata segnalata come potenziale vittima del medico, dice anche di essere stata danneggiata dal non sapere che il suo trattamento medico era stato effettivamente un abuso.

CAMBIAMENTI

Alcune delle dichiarazioni di scuse di Wray sono incluse come parte delle richieste presentate mercoledì scorso. Negli ultimi mesi, l’FBI e il Dipartimento di Giustizia hanno cercato di enfatizzare i cambiamenti che hanno apportato nel modo di indagare sui casi di violenza sessuale. Il Dipartimento di Giustizia, ad esempio, ha detto agli agenti federali e ai pubblici ministeri di coordinarsi più strettamente con le loro controparti statali e locali nelle indagini. Si tratta di una risposta implicita al rapporto dell’ispettore generale, secondo cui l’FBI non ha informato le autorità statali e locali della continua minaccia rappresentata da Nassar.

Il Dipartimento di Giustizia, il mese scorso, ha spiegato che non avrebbe accusato gli agenti dell’FBI basandosi sulla “raccomandazione di pubblici ministeri esperti” e che il risultato “non riflette in alcun modo l’opinione che l’indagine su Nassar sia stata gestita come avrebbe dovuto essere”. Intanto, altre tredici altre donne aggredite da Nassar dopo la prima denuncia delle ginnaste all’FBI hanno presentato le prime richieste di illecito amministrativo contro l’agenzia.

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