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“Goditi questo periodo di ripresa – sussurrava, qualche mese fa, Laura Rizzoli, storica allenatrice della Polisportiva Fino Mornasco, alla sua ginnasta Sofia Busato – goditi la fatica, i dolori, la gioia, i pianti e tutto quello che succede perché un giorno ricorderai ogni singolo momento con un sorriso enorme”.
Ed è proprio con un enorme sorriso che Sofia, comasca classe 2000, si racconta in esclusiva ai microfoni di sportface.it alla vigilia del suo rientro in campo gara, dopo più di un anno dalla rottura del legamento crociato, in occasione della seconda tappa del Campionato Nazionale di Serie A, in programma nella giornata di sabato 5 aprile al Forum di Assago di Milano.
Come hai vissuto questi ultimi giorni di avvicinamento all’appuntamento milanese? Quali sono le tue sensazioni alla vigilia?
“Questi ultimi giorni sono stati una cosa pazzesca, sto provando troppe emozioni tra cui, purtroppo, anche un po’ di ansia però credo sia normale. Sabato gareggerò dopo un anno esatto dall’operazione; diciamo che sto abbastanza bene, il mio ginocchio è a posto anche se ogni tanto, giustamente, mi provoca qualche dolorino. Ho un po’ di acciacchi ma non vedo l’ora di gareggiare!”
Quanto è stato difficile stare lontana dal campo gara per così tanto tempo? Ci vuoi raccontare un po’ come sono stati i tuoi ultimi mesi?
“Gli ultimi mesi devo dire che sono stati davvero molto difficili per me; oltre al ginocchio, ho avuto altri problemi fisici che mi hanno costretta, spesso, a fermarmi e, quindi, ho perso tanti allenamenti. Ho dovuto gestire diverse situazioni complicate sia a livello mentale che fisico però, un po’ alla volta, sono riuscita a superarle anche grazie alle persone che mi sono state accanto! È stato difficilissimo stare lontana dal campo gara per tutti questi mesi; infatti, non nascondo che, ultimamente, stavo andando via di matto perché non vedevo l’ora di rientrare e di riassaporare quelle emozioni che non provavo da tanto!”
Dopo l’intervento, qual è stato il tuo primo pensiero?
“Dopo l’intervento, la mia testa viaggiava a mille! La prima domanda che feci al chirurgo fu: “quando posso rientrare in palestra?”, e lui mi rispose che, prima di tutto, con i punti dovevo stare il più tranquilla possibile e cercare di non entrare in palestra a causa delle possibili infezioni. Poi, tolti i punti, dopo circa due settimane, sono rientrata nel mio habitat naturale e ho iniziato, da subito, a pormi i primi obiettivi”.
Quanto lavoro c’è dietro a questo rientro in campo gara?
“C’è davvero tantissimo lavoro, tanta riabilitazione, tanto sacrificio e lacrime…è un ricominciare da capo. All’inizio mi concentrerò esclusivamente sui miei attrezzi di punta; infatti, sabato, gareggerò solo al volteggio, portando un salto molto tranquillo ma, allo stesso tempo, molto importante per me come fase di ripresa!”
Quali sono state le cose che più ti sono mancate durante la tua assenza dalla polvere di magnesio?
“In questi mesi mi è mancato tutto! Ogni tanto, quando andavo in palestra a fare un po’ di scioltezza, mi capitava di guardare le mie compagne che si allenavano e , quando le vedevo li distrutte che cercavano di capire cosa ci fosse di sbagliato, pensavo: ”come vorrei essere al posto loro”. Mi mancava andare a casa con le gambe stanche, mi mancava non aver male da qualche parte e, soprattutto, mi mancava quando ero in palestra distrutta ma dovevo fare determinati esercizi e, quindi, sfidavo me stessa per cercare di portarli a termine; mi mancava quando, dopo tanto tempo che provavo un elemento,ci riuscivo e, quindi, gioivo e mi mancava anche quando avevo paura di fare qualcosa ma alla fine la facevo. A parole è molto difficile spiegare cosa provi in quei momenti ma so solo che si tratta di emozioni che solo la ginnastica può regalare!”
Quali sono state le persone che ti hanno aiutata maggiormente e che ti hanno dato la forza per ricominciare?
“Ho avuto la fortuna di avere tante persone intorno a me in questo periodo difficile, a cominciare dalla mia allenatrice. Laura é stata una persona fondamentale in questo percorso; quando entravo nel buco nero in palestra,era lì, pronta ad aiutarmi ad uscire da ogni situazione a testa alta e con il sorriso. E’ stata sempre al mio fianco, non ha mai allentato la presa, mi ha sempre dato la forza per non mollare di fronte al primo ostacolo e per andare avanti; la cosa più bella che mi ha trasmesso è stata la serenitàcon cui sono riuscita ad affrontare un periodo molto difficile come quello che è appena terminato. Inoltre, voglio ringraziare la mia famiglia che ha fatto tantissimo per me e che, nei momenti bui, ha sempre cercato e trovato il modo di farmi sorridere e, poi, ringrazio i miei amici, Christian Capuano, Salvatore Scintu, Luca Cataldo, Luca Nagari, Adriano e il mio presidente Arduino Francescucci!”
Dopo Milano, cosa c’è nel futuro di Sofia Busato?
“Nel mio futuro non so ancora cosa ci sarà; ho ben chiaro in testa ciò che voglio fare e farò di tutto pur di riuscirci.
Dopo la gara di Milano,ce ne saranno tante altre ma il mio obbiettivo, per ora, è quello di rimettermi in forma perché c’è ancora tanto da lavorare. Voglio fare tutto passo dopo passo, voglio vivere giorno per giorno!”