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“Notte di sogni, di coppe e di campioni” cantava Antonello Venditti nel lontano 1984. Quella tra il 20 ed il 21 giugno 2017 è stata la notte di una delle più grandi atlete della nazionale italiana senior di ginnastica artistica: Lara Mori. Di coppe ne ha vinte tante, ma sicuramente di sogni da realizzare ne ha ancora molti. Cresciuta tra allenamenti, scuola, viaggi e mille avventure, Lara ha sempre saputo conservare quella freschezza e quella vivacità di una ragazza semplicissima che, tra sacrifici e soddisfazioni, ha recentemente raggiunto e superato con successo uno dei primi ostacoli che la separa dal mondo dei grandi: gli esami di maturità.
La strada sicuramente non è stata facile. Tante sono state le difficoltà e tanti i momenti di sconforto ma, nello stesso tempo, immensa è stata la sua voglia di conciliare quotidianamente studio e sport per raggiungere i propri obiettivi e per arrivare ad indossare quella maglia con cui ha rappresentato il proprio paese in giro per il mondo. Abituata fin da piccola ai grandi palcoscenici ed alla pressione prima delle competizioni, la maturità non è stata un grande problema per lei, ma semplicemente una bella pagina da aggiungere al proprio album dei ricordi. Con la mente più libera e riposata, tra una rincorsa ed una rovesciata nella sua Giglio, la ginnastina di Montevarchi è riuscita a ritagliare del tempo per raccontare in esclusiva a Sportface.it le sue emozioni ed i suoi prossimi obiettivi.
Ciao Lara, prima di tutto come stai?
“Ciao, adesso che ho finito la maturità posso dire di stare decisamente meglio!” (ride, ndr).
Come hai vissuto questo periodo?
“Gli esami sono andati bene; nonostante lo studio sono riuscita comunque ad allenarmi, anche perché ormai ero molto abituata a fare entrambe le cose. Avevo un po’ di ansia però sono sempre pronta alle sfide e ci ho messo tutto l’impegno, come ho sempre fatto in questi cinque anni di liceo”.
A differenza di molte tue compagne di allenamento, tu hai frequentato la scuola pubblica. Sicuramente non è stato facile conciliare studio e agonismo durante tutti questi anni: com’è stato il tuo rapporto con i professori e con i compagni di classe?
“Nonostante io abbia frequentato la scuola pubblica, sono sempre riuscita a conciliare studio ed allenamento; alcune volte è stato molto pesante e ovviamente ho dovuto affrontare il tutto con impegno, ma alla fine di questi cinque anni posso dire di essere contenta e posso aggiungere che, tornando indietro, rifarei la stessa scelta. I miei compagni hanno cercato di starmi accanto il più possibile, aiutandomi la sera con lo studio e cercando di trovare il giorno giusto per le mie interrogazioni. Non sempre è stato facile anche perché alcuni professori non accettavano molto la mia situazione, ma altri hanno fatto il possibile per conciliare le interrogazioni e i compiti con i miei impegni sportivi”.
Superato questo importante ostacolo della tua vita, hai già pensato al futuro? Continuerai gli studi o ti dedicherai esclusivamente alla tua amata ginnastica?
“Per il futuro sto ancora decidendo. Mi piacerebbe molto fare fisioterapia o cose simili, infatti mi sto informando per questo. Però adesso potrò finalmente praticare la mia ginnastica al cento per cento”.
La tua estate sarà dedicata esclusivamente all’allenamento in vista dei Mondiali di Montreal in programma il prossimo autunno in Canada o riuscirai anche a ritagliarti un po’ di tempo per una piccola vacanza?
“A causa della maturità non sono potuta andare in vacanza anche perché, mentre studiavo, non riuscivo a dedicarmi intensamente agli allenamenti. Per questo motivo sicuramente dedicherò tutta la mia estate alla preparazione per i Mondiali di Montreal e a ottobre potrò andare una settimana in vacanza”.
Che consiglio daresti a tutte le piccole bambine che si avvicinano allo sport e, in particolare modo, alla ginnastica artistica?
“Sicuramente consiglio lo sport e soprattutto la ginnastica a tutti i bambini; lo sport ti aiuta a crescere non solo fisicamente ma anche e soprattutto mentalmente. Ti aiuta a saperti organizzare e a proiettarti nel futuro”.