La Formula E ha organizzato un evento unico, invitando 11 influencer a testare le vetture della Gen3 Evo. Ogni content creator verrà abbinato a un pilota e a un team di Formula E, con cui avrà la possibilità di allenarsi prima di mettersi al volante della monoposto tra il 5 e il 6 marzo, sul circuito di Miami. Al momento, il campionato elettrico ha reso noti solo sei dei partecipanti: l’imprenditore Brooklyn Peltz Beckham, l’ex calciatore Sergio Aguero, la youtuber Cleo Abram, gli attori Lucien Laviscount e Vinnie Hacker e l’attrice Emelia Hartford.
Beckham ha già avuto esperienze in Formula E, guidando la safety car all’E-Prix di Città del Messico del 2020. “Sempre più persone potranno provare la Formula E“, racconta alla BBC Sport. “Sono rimasto sbalordito e più persone lo vedranno, più persone capiranno. E’ incredibile quanto siano silenziose e veloci. Adoro questa opportunità di incontrare il team di Formula E e di scoprire di più sul funzionamento delle auto”.
LE PAROLE DI JEFF DODDS
Jeff Dodds, Ceo della Formula E, commenta: “Gli influencer sono maestri nel creare contenuti video accattivanti. Complessivamente hanno circa 300 milioni di follower sui social media, quindi portare questo prodotto a quel pubblico deve essere una cosa positiva per lo sport”. Il numero uno della FE aggiunge: “Non è un espediente, perché è la vera auto su una pista da corsa di Grado 1“. Dodds affronta il tema della sicurezza: “Saranno in pista individualmente, il che rappresenta un ambiente molto più sicuro. Ma dà loro anche l’opportunità di spingere i limiti fin dove si sentono a loro agio. Questo farà capire quanto sono coraggiosi? Quanto sono disposti a spingere la macchina?”, poi: “L’ambizione principale è quella di mostrare la differenza tra qualcuno che impara a guidare queste auto e il divario tra lui e i piloti d’élite“, aggiunge Dodds.“Se non altro, dimostrerà quanto siano altamente qualificati questi piloti“.
La crescita della Formula E è complessa. Nonostante nel 2024 la situazione finanziaria sia migliorata, si è comunque registrata una perdita di 45 milioni di dollari. Dodds resta ottimista sui progressi a lungo termine della categoria: “Abbiamo circa 400 milioni di fan in tutto il mondo, circa la metà delle dimensioni della F1 in soli 10 anni. Quindi direi che è stato un primo periodo di grande successo e abbiamo una portata di trasmissione di circa mezzo miliardo di persone in tutto il mondo, che cresce tra il 20 e il 30% ogni anno. Non guardo la F1 e dico ‘dobbiamo batterli’, perché è un prodotto e un pubblico molto diversi“.Â
CASI SIMILI IN ALTRI SPORT
Nel corso degli ultimi anni, diversi campionati sportivi hanno invitato content creator a prendere parte ad alcune competizioni. Lo scorso anno, Ivan Buhajeruk, conosciuto come ‘Spreen’ – uno youtuber da milioni di follower – ha giocato per il club argentino Deportivo Riestra, nel corso di una partita di campionato. Rimase in campo appena un minuto, ma l’evento ebbe una grande risonanza mediatica.
Alcuni anni fa, nel 2018, alcuni content creator si sono dedicati alla boxe. Sono così nati i ‘combattimenti crossover’, criticati però per la sicurezza e l’integrità dei soggetti coinvolti. Questo tipo di incontri ha però ottenuto un ampio successo tra i fan più giovani. “Sono un grande appassionato di boxe e ho scelto di non guardare molti di quegli incontri”, afferma Dodds. “Alcuni direbbero che Jake Paul contro Mike Tyson non è una cosa fantastica per lo sport, anche se molte persone l’hanno guardato. Noi non lo faremo. Non sto mettendo Pascal Wehrlein contro Brooklyn Beckham. Sto semplicemente usando lo sport come mezzo per aumentare il profilo del campionato in un ambiente che non sminuisce lo sport”. Dodds conclude: “Affinché lo sport possa crescere e avere successo, deve anche essere una piattaforma di intrattenimento.”